PANCALIERI – Chi l’ha detto che a quasi sessantacinque anni non si possa ancora coltivare sogni di bambino e concretizzarli in realtà?
La vita, nella sua sorprendente essenza, ne ha infatti regalato uno vero sul grande schermo a Franco Senestro, noto pancalierese, attuale presidente della Pro loco, che si è rivelato nel tempo un abile fotografo e apprezzato archivista.
Le sue immagini d’epoca raccolte, che narrano il periodo del Secondo Dopoguerra nei suoi usi e costumi sono state, per buona sorte e per suo merito, le fonti d’ispirazione per Paola Cortellesi, famosa attrice, per la prima volta anche in cabina di regia nel film “C’è ancora domani” in questi giorni nelle sale di tutta Italia, che vede tra gli altri come attori, oltre alla stessa Cortellesi, Valerio Mastandrea e non solo.
I personaggi studiati nei classici abbigliamenti del periodo, nelle loro espressioni, nelle cerimonie collettive e nelle azioni quotidiane di quel tempo hanno portato Cortellesi a inscenare la storia di Delia, simbolo dell’emancipazione femminile nel delicato periodo della donna nel 1946.
Nasce così ufficialmente un rapporto di collaborazione fra il progetto di Senestro de “La Bottega del Ciabattino”, la casa di produzione Wildside e Vision distribution per la realizzazione di questo film che sta riscuotendo un grande successo nelle sale italiane.

Franco Senestro
Com’è nato innanzitutto il blog Bottega del ciabattino? “Ho sempre condiviso le passioni con mio padre Giovanni della fotografia e del cinema. Quando è mancato, nel dicembre 2009 mi è sembrato che il modo migliore per ricordarlo fosse proprio questo: digitalizzare il suo archivio e metterlo in rete per dare modo a tutti di conoscerlo. Ho chiamato il blog “La Bottega del ciabattino” perchè proprio questa era la prima professione di mio papà che, al tempo della Resistenza, proprio in bottega nascondeva le armi dei Partigiani. Col tempo insieme a lui, che aveva nel frattempo aperto un negozio di fotografia, cominciai a cercare documenti e fotografie del periodo fascista, della lotta di Resistenza e poi fino agli anni ottanta. Il blog è nato dieci anni fa, ricordo che prima di questo exploit altre buone collaborazioni sono state fatte con la Red Bull della Formula 1 per uno spot promozionale, poi una collaborazione con la storica americana Victoria de Gracias per un libro su Mussolini“.
Quando vi è stata l’occasione di essere interpellato per i suoi archivi nel film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”, in queste settimane nelle sale cinematografiche di tutta Italia? L’ hanno contattata via mail o l’ha chiamata direttamente al telefono la produzione per questo progetto?
“Sono stato contattato a febbraio di quest’anno dalla casa di produzione del film, cercavano foto delle donne al voto nel 1946, Mi hanno telefonato, sicuramente dopo aver trovato il mio numero sul blog della Bottega, in seguito è arrivata la mail del contratto“.
In che modo è avvenuto la stipula di quest’accordo? “Dopo un incontro a Torino con la direttrice di produzione e dopo la visione delle fotografie che avevo proposto, le foto sono state visionate dalla regista, dopo l’approvazione mi è arrivato un contratto da firmare, che naturalmente richiedeva la concessione dei diritti di pubblicazione“.
Come reputa il lavoro di Cortellesi, che siamo abituati a vederla in chiave comica, in un ruolo impegnato di donna del Secondo Dopoguerra? “Posso dire che è estremamente precisa nello scegliere immagini e inquadrature, una vera professionista, che già apprezzavo come attrice sia comica che drammatica e adesso anche come regista“.
E’ già stato in sala, che emozioni ha provato a vedere figurare il Suo nome e quello della Bottega del ciabattino nel film?
“Sì, sono stato lunedì scorso 30 ottobre e per me è stato molto emozionante, a maggior ragione per un film del genere che reputo uno dei migliori della stagione“.
Wildside e Vision Distribution le hanno regalato questo bel traguardo, avrà la possibilità di incontrare di persona il cast? “Si, probabilmente dovremmo incontrarci a Torino questo mese di novembre, la casa di produzione inoltre è molto incuriosita dal mio archivio e ci siamo già riproposti di incontrarci”.

Nell’immagine qui proposta nella parte di sopra la locandina ufficiale del film, in quella di sotto la foto di Senestro dalla quale si sono ispirati
In particolare per il film hanno studiato i costumi dell’epoca? E le usanze? “Le mie foto sono servite per studiare inquadrature, vestiti e acconciature “.
Per il futuro ha in mente altri progetti? “Per il futuro, credo di avere nuove collaborazioni con wildside e poi ho nuovo materiale fotografico da selezionare, parecchi negativi degli anni sessanta”