Parte in salita la strada per la realizzazione del nuovo ospedale unico dell’Asl To 5, a Cambiano. Secondo il primo studio redatto dall’azienda sanitaria, il costo per la nuova struttura sarebbe di 100 milioni più alto rispetto alle previsioni originarie. Il progetto parla di una struttura da 81 mila metri quadri e 543 posti letto. Circa 1300 parcheggi auto e un blocco operatorio da 18 sale. Dai 240 milioni originariamente previsti (di cui 202 milioni di finanziamento Inail), le previsioni portano la spesa necessaria a 340 milioni: 100 in più legati al caro materiali. Una differenza di costo a cui lo studio non chiarisce come si possa coprire, visto che – si legge -: “Sarà necessario avviare un confronto con le autorità ministeriali e Regionali per dare piena copertura finanziaria all’intervento”.
Ma non è tutto. La relazione fonometrica parla di una situazione non conforme totalmente. “Le prime risultanze delle verifiche del clima acustico dell’area – si legge -, evidenziano un superamento dei limiti attesi per la struttura ospedaliera, addebitabile al traffico veicolare. Eventuale conferma richiederà che nella fase di progetto vengano opportunamente tenuti in considerazione interventi atti a mitigare i livelli di pressione sonora. I livelli acustici sono modesti ma non sufficienti a garantire il rispetto dei limiti previsti dalla classe I, che normativamente andrà assegnata alla nuova area ospedaliera” E poi, non per ultimo il tema idrogeologico: “Dalla consultazione del data base della Città Metropolitana è emerso che una parte dell’area risulta esondabile. Su parte di quell’area esiste un dato nella banca dati geologica regionale relativa ad allagamenti con livello Tr compresi tra 25 e 50 anni”. Quindi ad alta probabilità. Il tema deriva da un’analisi dei documenti storici di archivio ed un sistematico studio delle fotografie aeree, effettuate sul territorio piemontese fino agli anni ’90. “In ogni caso – continua lo studio – esiste un dato storico di allagamento su parte di quell’area, che potrebbe essere connesso alla propensione di tale area a contenere le acque meteoriche superficiali”.