Si torna a parlare della Scuola dell’Infanzia “Ronco” in Consiglio comunale e lo si fa grazie ad una interrogazione dell’opposizione. Dopo la seduta dello scorso 28 giugno, quando il vicesindaco Cammarata aveva annunciato un “intervento di razionalizzazione” che prevedeva “[…] che da due codici meccanografici di due scuole dell’infanzia ce ne sarà uno solo e la scuola sarà con sei sezioni”, i gruppi consiliari di Carmagnola Civica e Partito Democratico hanno interrogato la maggioranza nell’ultimo consiglio comunale prima delle ferie estive, proprio in merito a questo ragionamento anticipato dall’assessore che, in base a quanto dichiarato, ipotizzava l’attuale III Comprensivo come dedicato unicamente alla scuola primaria e non più suddiviso tra elementari e scuola dell’infanzia.
Nello specifico, la minoranza si è concentrata su alcune domande circa i plessi scolastici che verranno coinvolti, i responsabili delle istituzioni ed eventuali rappresentanti delle famiglie e sulla futura destinazione dell’edificio del Ronco – che attualmente ospita la scuola – una volta che le classi saranno spostate nel nuovo plesso.
Interrogazioni che, a un mese di distanza, hanno visto cambiare la posizione del vicesindaco, che in consiglio comunale dichiara: «Allo stato attuale non è previsto alcun ridimensionamento. Sarà cura degli organi interessati pervenire a una soluzione ottimale». In merito a un postumo uso della struttura dell’attuale asilo aggiunge: «Il bene pervenuto al Comune assolve la proposta di scioglimento formulata dal Consiglio d’Amministrazione dell’ente a fronte della situazione economica dello stesso. Il Comune ha recepito la proposta avanzata anche dalla giunta regionale, che disponeva il disfacimento dell’ente come asilo e il trasferimento dei beni al Comune. Il provvedimento del trasferimento del fabbricato non pone in capo allo stesso alcun vincolo di destinazione».
L’opposizione non è però soddisfatta dal breve responso rilasciato. La Consigliera Ileana Garza (Carmagnola Civica) commenta: «Il vicesindaco afferma che non ci sarà alcun ridimensionamento, benché non se ne facesse menzione nella nostra interpellanza e tra le altre cose si rimangia quasi ciò che affermava a giugno, mentre a tutte le altre nostre domande non ha minimamente risposto. Se Cammarata ignora volutamente le nostre interrogazioni puntuali e precise, viene quasi da pensare che il loro essere prolissi ed esaustivi sia dovuto solo quando devono far risaltare ciò che fa più comodo, mentre in altre situazioni più spinose si limitano a dare risposte sommarie e non soddisfacenti. Le ultime dichiarazioni non ci dicono nulla di nuovo e la cittadinanza interessata da questi servizi fondamentali rimane ancora in dubbio».
