Sono in tanti, oggi, a piangere Bartolo Collo. Oltre alla politica, l’altra grande passione dell’ex professore dell’Agraria era la musica. E Alberto Tirante, bassista che suonava con Bartolo, ha voluto dedicargli un ricordo speciale.
“Erano i mitici anni ’80. Periodo di contraddizioni e di slanci, quello in cui muovevo i miei primi passi nel mondo della musica. A Carmagnola c’era un riferimento musicale, i Walamber’s. Professionisti come Gino Demicheli, il mitico Tonino Santoru, il prof. Pettiti alla chitarra, il bassista Massimo Bolognesi, un modello per me, e poi la sezione fiati: impossibile rimanere insensibili al loro modo di far musica. Ma su tutti emergeva il pianista e cantante, Bartolo Collo, una voce Blues che ti prendeva e ti faceva rivivere le emozioni di cui era capace Joe Cocker, a cui somigliava persino.
All’inizio del mio cammino musicale, in uno dei primi concerti, feci proprio da spalla ai Walamber’s. Si continuava a suonare e c’era sempre qualche occasione per divertirsi o dare una mano. Bartolo era un mito, ricordo che nei primi anni ’90 un giorno mio zio mi chiamò dicendomi “Venerdì viene Collo da me, mi porti il pianoforte, così può suonare?”: un’occasione imperdibile per stare insieme a lui.
Fu un decennio ricco di esperienze musicali e ciascuno seguì la propria strada, tante e diverse strade che portarono la musica di Carmagnola un po’ ovunque nella regione e anche oltre. Nel biennio 2007-2009 il mio impegno musicale calò: come succede in tutte le sane rock band a un certo punto qualche cosa si ruppe e l’affiatamento sfumò lentamente, insieme ai concerti. Fu nell’aprile del 2009 che ricevetti una telefonata: “Ciao sono Bartolo Collo…”
Il mitico cantante, nel frattempo diventato assessore, che mi chiamava… Ebbi un attimo di paralisi, ma la telefonata continuò poi molto piacevolmente, chiudendosi con la proposta di unirmi al suo gruppo, i Bart Cafè. Manifestai qualche tentennamento iniziale, ma ci salutammo con l’accordo di incontrarci il giorno dopo, un sabato, in piazza Sant’Agostino, dove si sarebbe montato un palco. Andai in piazza tenendo per mano Pietro, mio figlio, che al tempo aveva sei anni.
Fu proprio lì che iniziò l’avventura con i Bart Cafè e la chiacchierata si chiuse con un primo appuntamento: “visto che sono l’assessore alla cultura di Carmagnola – disse Bartolo – vorrei realizzare un cd che rappresenti la cultura musicale della città”.Pochi giorni dopo fui invitato in sala comunale, dove c’era una marea di ragazzi che suonavano ai quali Bartolo illustrò il progetto: ”Ciascuno di voi sceglie un brano e ne nascerà un CD”.
Era nato Pepper Sound, che venne presentato e proposto musicalmente durante la sagra settembrina. Al termine della presentazione, dietro il palco tutti i musicisti si trovarono d’accordo nel dare vita ad un’associazione dedicata alla musica, al suonare: la PAMM. Dal 2010 la PAMM, con Bartolo sempre nel direttivo come anima dell’associazione, ha realizzato grandi cose. Sempre in quell’anno, durante una cena, tra una portata e l’altra si fece largo l’idea di una collaborazione tra l’associazione dei commercianti “Officine Carmagnola” e quella dei musicisti.
Con grande entusiasmo si immaginarono i giovedì sotto le stelle nei mesi di giugno e luglio, affinché i carmagnolesi (e non solo loro) non si limitassero a una passeggiata sotto i portici, ma vivessero la città. Quando ne parlai con Bartolo mi guardò, mi riguardò, masticò… “ Bertu ,ma sai che può funzionare” E funzionò.
Nel contempo Bartolo operava come assessore in altri ambiti musicali: il suo nome è indissolubilmente legato alle serate che ideò con l’amico Elio Pettiti, chiamate Rock Files, diventate un format per il giornalista Ezio Guaitamacchi, che le trasformò in una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 2 per diverse serate.
Cambiò giunta e il suo gruppo passò all’opposizione, ma la passione politica in Bartolo era proprio radicata. Ricordo un sabato pomeriggio di un tempo in cui non eravamo ancora amici stretti, quando andai a trovarlo a casa sua. Desideravo da lui una risposta ad una domanda su cui mi lambiccavo: perché si fa politica? Bartolo mi rispose da professore, da filosofo, da intellettuale: fu un pomeriggio memorabile.
Con gli anni facemmo grandi cose come PAMM, proprio grazie a Bartolo portammo a Carmagnola Renzo Arbore per conferirgli la presidenza onoraria della PAMM e nell’ultima edizione del concorso Pepper Sound fu Ricky Gianco a partecipare alla premiazione.
Tutti ci aspettavamo che Ricky Gianco scegliesse come brano da suonare insieme “Pugni chiusi”, il suo maggior successo: invece propose “Questa casa non la mollerò”, un testo molto impegnato, interpretabile sotto diversi punti di vista.
Bartolo non espresse un parere, chiese solo l’autorizzazione per i cori. Per Bartolo c’era la politica e c’era la musica, due mondi divisi in compartimenti stagni separati. Ciascuno poteva avere le proprie idee, ciascuno poteva avere la propria musica, ciascuno doveva operare per le proprie espressioni. Negli anni successivi si continuò a suonare molto. La prima battuta di arresto fu nel 2016 con la comparsa della prima malattia di Bartolo, che lui superò con la forza di un leone per tornare a seguire le sue passioni: la musica, la politica, la Juventus e soprattutto i suoi ragazzi.
Bartolo era insegnate di lettere all’istituto agrario di Carmagnola e sovente mi raccontava del rapporto con i ragazzi, di quanto facesse come professore per i propri allievi, qualcosa che va ben oltre la data di nascita e di morte di Manzoni. Era talmente disponibile che quando nel 2018 mi venne l’idea di scrivere un libro, mi fece da editor e correttore di bozze e completammo un racconto breve. Fu più volte l’insegnante accompagnatore alla settimana blu, organizzata dal suo istituto. Mi rimproverò molto per il fatto che mio figlio Pietro non aveva partecipato, Pietro che come lui è un “gobbo” e con il quale trascorreva le serate a vedere le partite della Juve, Pietro a cui piace la filosofia di cui erano impregnati i discorsi tra un goal e l’altro. Aspettavano pazienti che Bertu arrivasse all’ottantanovesimo minuto, così la Juve avrebbe segnato il goal della vittoria. A ottobre la vita gli ha presentato il conto sotto forma di un nuovo male e questa volta il grande leone ha dovuto cedere.
Io non posso che ricordarmi di lui e sentirmi fiero di avere avuto un amico di tal levatura. Io non posso che ricordarmi di lui e sentirmi fiero di avere avuto un concittadino che ha fatto così tanto. Io non posso che ricordarmi di lui e sentirmi fiero di avere suonato con lui”.