RACCONIGI – Luana Martino, ragazza trentatreenne originaria di Racconigi, racchiude dentro di sé una determinazione fuori dal comune e un grande amore per la sua famiglia.
Ma questa famiglia com’è nata? Nel lontano 2004, all’età di 14 anni, Luana conobbe Emanuele. Malgrado non fosse il suo tipo, pian piano l’amore sbocciò. Fu così quindi che cominciò la loro storia e dopo 9 anni dall’incontro si sposarono con il rito civile, circondati da fiori bianchi e spighe di grano.
Nel 2014 e 2017 nacquero Sofia e Letizia. Finalmente la loro famiglia era completa. Negli anni a seguire comprarono quella che a oggi è la loro casa.
Insomma, di strada ne hanno fatta da quel 2004. Lo scorso anno è arrivata però una grande crisi per Luana, così intraprese un percorso che la portò a Medjugorje e da quel momento ha cominciato ad accettarsi, ha ritrovato la fede.

L’11 giugno di quest’anno Luana ed Emanuele si sono sposati in chiesa, per affidare il loro legame a un Dio che li ha resi più forti. Due mesi prima, però, Luana ha scoperto di avere un carcinoma al seno, ora sta facendo la chemioterapia e dopo sei mesi si sottoporrà a mastectomia totale bilaterale, in quanto il suo tumore è genetico.

Nonostante ciò, Luana conserva la positività, condividendo le varie fasi della malattia nel suo blog su Instagram “Emozioni di una mamma”, nato con lo scopo di raccontare le esperienze di una donna nella sua quotidianità.

«Come affronto la malattia, che io ho nominato str….a. – esordisce così Luana durante il nostro colloquio – Ho voluto rendere pubblica la mia malattia per aiutare più persone possibili ad affrontare questo tipo di difficoltà con determinazione, ricordandosi di sorridere sempre. Il consiglio che voglio dare a chi sta affrontando questa battaglia è quello sicuramente di accettare e richiedere il supporto psicologico che, a prescindere da tutto, servirebbe nella vita a chiunque. Un altro consiglio che voglio dare dal cuore è concedersi dei momenti in cui si è anche tristi o arrabbiati. Io stessa sto affrontando dei momenti di serenità, alternati a quelli di tristezza e sconforto. Ho imparato ad accettare e accogliere soprattutto quelli negativi, non serve trattenerli e sarebbe peggio farlo. La conoscenza delle proprie emozioni, con il viverle lasciandosi andare, è fondamentale in questo tipo di percorso e l’aiuto psicologico sicuramente vi aiuterà a farlo. Non abbattevi quindi e non ponetevi domande alle quali non possiamo darci risposta, ma imparate ad accogliere ed accettare la malattia, abbracciatevi forte e sorridete, vivete giorno per giorno quello che arriva. La diagnosi non è una condanna e la mente ha un potere immenso sul nostro corpo, quindi bisogna pensare in positivo per reggere meglio la terapia».
Luana conclude spiegando come comportarsi nei confronti di un paziente oncologico, come nel suo caso: «A chi sta seguendo un paziente oncologico la soluzione migliore è ascoltare la persona. A volte si riempie di troppe attenzioni il malato e vi assicuro che non sempre è ciò di cui abbiamo bisogno, anzi. A volte quel messaggio o quel come stai in più può creare ansie e ricordarci sempre di più che abbiamo un tumore. Ai malati come me dico ancora di comunicare apertamente con chi vi è vicino, trasmettendo loro le emozioni, le necessità, soprattutto quando qualcosa non vi va di farlo o disturba. Noi sappiamo chi abbiamo vicino, lo sentiamo e lo percepiamo e quindi ricordate questa frase: “Noi non siamo il tumore, noi siamo sempre noi!”».
Chiara Celommi e Cristiano Sabre