Venerdì 30 giugno 2023, alle ore 18.00, presso la biblioteca civica di Carmagnola (Via Ferruccio Valobra, 102) si è tenuto un convegno dal titolo “Al centro la politica”, promosso dall’Udc – Unione di centro – e organizzato da Lorenzo Cesa, Segretario Nazionale Udc, Paolo Greco Lucchina, Commissario Regionale Udc Piemonte, e Alessandro Salamone, Referente Provinciale Udc Torino e vicesindaco della Città di Carmagnola ai tempi della Giunta Surra.
In una sala gremita, ha preso subito la parola l’Onorevole e Segretaria Provinciale della Lega Elena Maccanti, che ha sottolineato l’importanza di rimettere al centro la politica, ridando ad essa la dignità di un tempo. “I cittadini non si allontanano dalle urne perché non vogliono più la politica, ma perché questa non sembra più essere centrale nella vita delle persone”, ha affermato Maccanti, “ma se la rimettiamo al centro, i cittadini torneranno anche al voto. Responsabilità, concretezza: riappropriamoci del nostro futuro e restituiamo fiducia ai nostri cittadini. Insieme al centro, già a partire dalle prossime elezioni, faremo grandi cose”, ha poi proseguito.
Subito dopo, sempre per la Lega, è intervenuto l’Onorevole Alessandro Benvenuto: “Dobbiamo portare al centro la politica”, ha esordito, “da persona estremamente moderata, io credo che il centro destra abbia bisogno di un centro forte, a trazione di centro destra. Questa è una bella serata proprio per questo motivo. Quello che conta è avere un centro forte che possa orientare un certo tipo di consenso e di opinioni. La Lega cerca una sponda di centro, cerca quel tipo di messaggio politico, che voi come Udc siete in grado di dare. Un centro destra unito, coeso nel programma e negli intenti, è certamente quello di cui questo Paese ha bisogno”.
Parole al miele per l’Udc confermate anche da Paolo Bongiovanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, che punta sulla forza di centro già per l’immediato futuro: “La lealtà e la collaborazione che ho trovato nell’Udc è un qualcosa di straordinario. Il centro destra ha bisogno di questo centro, e abbiamo un’occasione formidabile, anche e soprattutto qui in Piemonte. È un percorso che faremo insieme. Iniziamo a impostare insieme delle strategie. Tutti insieme abbiamo la possibilità di regalare al Piemonte il governo che merita”.
Introdotto da Paolo Greco Lucchina, Commissario Regionale Udc Piemonte, è poi arrivato il turno del “padrone di casa”, protagonista per 30 anni in positivo della scena politica carmagnolese, Alessandro Salamone. “La politica è in crisi etica e morale, e anche delle coscienze”, ha affermato fin da subito Salamone, “Nasce tutto da una disaffezione, che oggi è esponenziale. Perché si è privato il cittadino di fare scelte di rappresentanza e rappresentatività. A mio avviso la nuova legge elettorale è un pastrocchio, come dimostrano i dati, che ci dicono che la metà degli elettori non si reca più a votare. Bisogna modificare la legge elettorale, questo bipolarismo farlocco crea delle disomogeneità. Il proporzionale credo che possa essere uno degli strumenti per dare valore e stima al cittadino elettore”. Dopo questo esordio, l’ex vicesindaco di Carmagnola, con la stessa passione che lo ha sempre caratterizzato, ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a tornare a tutti gli effetti sulla scena politica: “Come disse Don Luigi Sturzo, se uno crede in determinate cose, deve dimostrarlo, deve dare atto e valore a questi ideali e a questi principi. Io sono qui, al servizio della collettività, come ho sempre fatto. E siccome sono al servizio della collettività e a questa tengo particolarmente, voglio lanciare un messaggio a Paolo Bongiovanni che è qui presente: mi giungono voci che il nostro Pronto Soccorso, in estate, rischia di nuovo di chiudere. Se così fosse sarebbe una catastrofe. Già questo ospedale è stato depotenziato, ma se dovesse essere chiuso, il cittadino perderebbe ancora di più fiducia nei confronti delle istituzioni e della Regione, e questo non ce lo possiamo permettere”.
Tirata d’orecchie alla politica e alla Regione che è arrivata anche dall’ex eurodeputato Vito Bonsignore: “Bisogna rendersi conto che questo è un momento particolare. La politica deve saper parlare alla gente il linguaggio della verità: questa deve essere la politica che deve stare al centro. Qualcuno in questo Paese la verità la deve dire: non è vero che tutto va bene, ci raccontano delle palle. Anche il nostro Presidente della Regione ce le racconta. Il Pronto Soccorso non funziona. Vogliamo mettere sulla graticola l’Assessore alla Sanità? È una brava persona, ma se non gli dai le risorse necessarie non può fare nulla. La verità va detta a tutti i livelli, a cominciare dal governo. Bisogna iniziare a dire alla gente di questa nazione che noi siamo in guerra: non facciamo l’errore di pensare che riguardi altro, riguarda tutti noi, e ce ne accorgiamo ogni volta che paghiamo la bolletta. La guerra non è lontana. Come va detto che siamo in una grande crisi economica. Pensiamo alla FIAT di Carmagnola e di Torino. Io vorrei vedere il Sindaco di Torino protestare con la FIAT perché vanno via da Torino, vorrei vedere il Presidente della Regione prendersela con Elkann perché non ha investito in Piemonte sull’elettrico. Io sono arrabbiato perché ho scelto il Piemonte, perché una volta era un sogno italiano e ora sembra non esserlo più. Noi daremo un contributo, attraverso i valori, l’etica e la morale. C’è bisogno di gente che è in grado di meritare l’appoggio dei cittadini”.
L’evento si è concluso con le parole di Lorenzo Cesa, Segretario Nazionale Udc, che ha spiegato quello che, a parer suo, dovrebbe fare la politica attuale per far sì che il cittadino non si senta più impotente di fronte a scelte che sembrano semplicemente provenire dall’alto: “C’è bisogno che al centro torni davvero la politica. Significa rifondare i partiti, perché oggi ritengo che la crisi principale sia legata al fatto che i partiti siano troppo meteore. Bisogna tornare a fare politica per la gente e tra la gente, al rapporto one to one e trarre le conseguenze, trasformandole in azioni concrete. La politica ha il dovere di parlare con un linguaggio di verità alle persone. Serve responsabilità, serietà e buon senso. La prima cosa che guardo è il dato della povertà: in questa Regione abbiamo dati impressionanti che non possiamo più sottovalutare. Non possiamo più stare a guardare, dobbiamo reagire, dobbiamo prestare maggiore attenzione agli ultimi. Usare un linguaggio di verità: quando uno fa politica ha questo dovere, già prima di affrontare una tornata elettorale bisogna dire le cose come stanno”. Ma su scala nazionale, secondo lo stesso Cesa, le cose non stanno andando affatto male: “A livello nazionale devo dire che non ho mai visto impegnati i parlamentari come ora nel risolvere i problemi della gente, questo è un governo davvero impegnato e determinato nel risolvere le questioni concrete del nostro Paese. Proprio per questo sono molto fiducioso: ci saranno grandi passi in avanti e torneremo a essere protagonisti nel mondo. La presidente Meloni sta facendo un grande lavoro anche in materia di politica estera, anche di grande attenzione nei confronti dei Paesi del Medio Oriente. Questo ci porterà ad avere anche un maggiore peso in Europa, che è un qualcosa di importantissimo, non scordiamocelo mai. Perché il centro destra è così forte? Perché è unito da un comune sentire, perché ha dei valori importanti e li difende, valori che anche noi portiamo avanti con forza, come la difesa della famiglia e dell’identità cristiana. Valori che non esistono dall’altra parta. Ma non solo, perché dall’altra parte manca anche unità e coesione. Come possono pensare di risolvere così i problemi degli italiani quando non sono nemmeno coesi tra di loro? Per il centro destra è importante avere un partito di centro che sia radicato sui territori, con persone di spessore che hanno a cuore i propri cittadini e i propri valori. Difendere l’identità cristiana di un paese è cruciale. Stiamo vivendo una crisi etica e valoriale senza precedenti, dobbiamo avere il coraggio di ripristinarli. Ha senso rimettere in piedi un partito di matrice democristiana? Per me assolutamente sì, per contribuire ancora di più al successo del centro destra, radicato sul territorio e vicino alla gente. Dobbiamo ridare speranza e certezze alle future generazioni, senza false promesse”.
Simone Nasso