La rassegna d’arte aperta ancora visitabile nel weekend (domani, sabato 13 e domenica 14 maggio)
POLONGHERA – La rifondazione in tutte le sue formule ha attestato in termini di numeri un successo senza precedenti. La Sagra dell’Agnolotto e del canestrello di Polonghera ha infatti segnato dal 5 al 7 maggio, sia nella “nuova casa madre” del PalaAgnolotto di piazza Vittorio Veneto (e non più al circolo Mimmo Griffa), sia negli ambienti dislocati sedi di mostre e dimostrazioni (le Arti Polongaire, l‘haute couture nuziale nella chiesa di Santa Maria di Codevilla,a cura del wedding planner Massimo Piola, la mostra collettiva organizzata da Maria Dematteis, le opere di Giulio Boetto e non solo), una partecipazione complessiva di oltre 2000 commensali e di altrettanti visitatori. Più di 40 mila agnolotti (e 6 mila canestrelli) serviti. Non male per una kermesse che si poneva l’obiettivo, nei tre giorni, di superare i mille commensali.

Dopo tre anni di stop, causa pandemia, la manifestazione culinaria e culturale ha attratto un pubblico molto vasto e variegato per età e provenienza.
Grazie ad un nuovo team di coordinamento capeggiato da Elena Aimaretti (presidente dell’associazione Martinetto), Marzia Milano (presidente della Pro loco) e affiancato da dei professionisti del settore cucina (Marco D’Ambrosio) e comunicazione&eventi (Andrea Caponnetto), la Sagra polongherese ha rivalorizzato i prodotti a mano della tradizione culinaria e meraviglie dell’arte.
Può comunque sorridere il sindaco Gianmaria Bosco che, con un infaticabile team di volontarie, ha pensato e coordinato in ogni particolare (dagli allestimenti alla comunicazione visiva) questo appuntamento, supportato sotto il PalaAgnolotto dalla Pro loco e da decine di volontari. Un format, quello pologherese, che promette dal prossimo anno di ampliarsi negli spazi e di continuare a crescere in qualità.

Commenta il primo cittadino: «La stanchezza viene superata dalla soddisfazione, che ci rinfranca del lavoro svolto. I volontari sono stati la forza propulsiva di questa kermesse: a loro va il primo ringraziamento. L’introduzione di alcuni elementi distintivi, dalla cucina all’arte, si è rivelata vincente: in questa direzione vogliamo continuare ad operare il futuro».
Sul palco ha convinto l’inedita formula dell’inaugurazione animata, con i piccoli polongheresi protagonisti, così come l’evento musicale coordinato da Antonio Lannocca e dedicato agli interpreti locali e, la domenica, l’orchestra di Luca Panama, capace di accontentare soprattutto il pubblico più adulto. Un’invasione di giovani e famiglie, infine, sabato sera per la tappa di debutto di “Figli delle stelle”, la nuova cena animata disco del circuito Movin’ On (600 commensali). Proprio i piccoli, poi, nei due giorni sono stati protagonisti delle attività proposte dal Primo Reggimento Artiglieria da Montagna, in occasione dell’85esimo anno di fondazione del gruppo Alpini locale: dopo le cerimonie dedicate alle Penne nere nell’area verde sulla Provinciale.

A coronare il successo anche la vittoria in quel weekend del Pro Polonghera, la squadra di calcio del paese che proprio domenica, con un secco 4 a 0 nella sfida salvezza contro Arma Brenta Ceva e che ha chiuso i conti del campionato di Prima categoria. Una festa che fa il paio con quella dei padroni di casa del Morevilla, che sabato ha vinto il primo Trofeo del Canestrello Annata 2001), davanti a Salice e Torino FC: oltre 100 ragazzi da tutto il Piemonte si sono sfidati sul campo di via Braida e si sono deliziati, con altrettanti genitori e accompagnatori, con il ricco menu della Sagra.
Soddisfatti anche i vespisti guidati da Beppe Osella (Ciclo Moto Polonghera) e Massimiliano Cerutti che hanno riunito “sulle strade delle Terre di Mezzo” 160 appassionati: quello su due ruote, impreziosito dall’esposizione della Vespa Gigante di Luciano Moto, è sicuramente un appuntamento da riproporre nel 2024.