Sabato 25 marzo alle 18 nella basilica di Sant’Agostino in Roma la comunità agostiniana celebra 200 anni dalla morte del venerabile Bartolomeo Menochio.
La messa sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro prefetto del dicastero delle Cause dei Santi. Sempre sabato 25 marzo alle 18 nella chiesa Collegiata di Carmagnola sarà celebrata la santa messa per ricordare il venerabile Menochio nato a Carmagnola.
Giuseppe Bartolomeo Menochio nasce a Carmagnola, nella casa di famiglia, al numero 7 dell’attuale piazza Manzoni, il 19 marzo 1741 ultimo di sei figli maschi di Michele Antonio, farmacista, e di Maria Maddalena Dondona di Pinerolo. Una famiglia profondamente cristiana, come dimostra la scelta di tre fratelli che lo precedono di seguire la vocazione sacerdotale: il primogenito Francesco Andrea, il secondo Giovanni Giuseppe entrato tra i francescani, il quinto, Ignazio che si fa agostiniano affiliato al convento di Macerata e docente di teologia; è quest’ultimo che probabilmente orienta la scelta religiosa del giovane Bartolomeo che infatti a 19 anni entra nell’ordine agostiniano.
Il Nostro svolge l’incarico di predicatore generale dell’ordine tra le Marche e l’Emilia, la sua parola e il suo esempio scuotono i fedeli che accorrono ad ascoltare le sue prediche. Nel 1795 viene nominato vescovo ma il clima apertamente avverso alla Chiesa lo costringe ad esercitare il suo ministero episcopale in forma itinerante per le diocesi marchigiane. Nel mezzo della tempesta anticlericale si dedica alla predicazione,alle ordinazioni sacerdotali, alla consacrazione delle chiese e all’amministrazione dei sacramenti.
Quando nel 1800 sale al soglio pontificio Pio VII, il Menochio viene nominato suo sacrista. Nel 1804 segue il Papa a Parigi per l’incoronazione di Napoleone e dal settembre 1808 condivide la clausura nel Quirinale con Pio VII fino a quando Napoleone ordina di fare prigioniero il Papa e condurlo in Francia.
L’imperatore impone al clero il giuramento di fedeltà ma il Menochio sempre si rifiuta di prestarlo. Resta solo al Quirinale conservando la libertà di muoversi per Roma, di fatto l’unico vescovo per tutta la città dove continua ad ordinare preti e amministrare sacramenti.
Passato il clima anticlericale che aveva portato alla soppressione degli ordini religiosi del 1810, si adopera per ricostituire l’ordine agostiniano. Muore il 25 marzo 1823.
Visto il perdurare della fama di santità viene aperto il processo di canonizzazione che si conclude nel 1852. Giovanni Paolo II il 14 maggio 1991 lo dichiara venerabile. Il 13 novembre 2015 a Roma nel palazzo del Quirinale è stata presentata una biografia del Menochio curata da Nicola Gori. Un gruppo di carmagnolesi era presente all’evento.