La madre muore per un arresto cardiaco, il figlio non regge al dolore e si suicida gettandosi dal balcone del loro appartamento. Una tragedia umana che ha scosso la domenica mattina di Carmagnola. Lei, Luciana Sandrone di 67 anni viveva con suo unico figlio, Simone Bonandini, 39 anni al secondo piano del condominio dell’Opera Pia Cavalli di via Lomellini. Siamo nel pieno centro storico della città, in un comprensorio ristrutturato anni fa per realizzare appartamenti in housing sociale. Dieci alloggi destinati a famiglie e persone in difficoltà, che si affacciano tutti su un cortile interno. Il dramma si consuma intorno alle 9 di ieri. La donna, che aveva già alcuni problemi di salute, non si sente bene alcune ore prima. L’ambulanza arriva una prima volta, ma secondo le ricostruzioni rifiuta il ricovero visto che si era ripresa. Passa poco e la donna ha un nuovo mancamento: questa volta cade a terra e non si rialza più. Il figlio, richiama nuovamente il 112. All’arrivo dell’equipe medica la situazione si intuisce essere molto più grave di prima. La donna non risponde alle sollecitazioni: è incosciente e si prova disperatamente a rianimarla. Ogni tentativo però risulterà vano. Il figlio, stordito da quanto stava capitando, chiede ad un soccorritore come sta la mamma. La risposta non può che essere la peggiore possibile: la donna non ce l’ha fatta. Viene dichiarato il decesso. Il 39 enne non se ne capacita. Le urla di dolore si confondono con la disperazione di essere rimasto senza l’unico suo supporto affettivo e quotidiano. Così decide di aprire la finestra e di buttarsi giù dal balcone di casa: un volo di circa sei metri. Muore sul colpo. Altri inquilini hanno assistito alla scena e restano sbigottiti. I paramedici dell’ambulanza chiamano i carabinieri e raccontano tutta la scena che hanno appena vissuto. L’arrivo del medico legale certifica il decesso anche per Simone Bonandini.
Carlo Boasso è il presidente dell’Opera Pia Cavalli: «Un dramma umano che colpisce tutti noi. Le persone che abitano qui trovano un posto dove potersi sentire parte di una comunità, affrontando i problemi personali più disparati che hanno nel quotidiano. C’è una mensa etica, aperta sempre e una lavanderia comune per tutti gli inquilini. Un progetto che nacque anni fa per aiutare chi ha bisogno».