Un’azienda di Cuneo, la Marchisone, ha presentato in Città Metropolitana un progetto per la realizzazione di un maxi allevamento di suini in zona Ternavasso, a Poirino sul confine con Carmagnola lungo la provinciale 134. L’idea è costruire 4 stalle lunghe 150 metri e larghe 21, per contenere oltre 8 mila maiali. Oltre alle stalle ci sarebbero anche due vasche da 40 metri di diametro per la raccolta dei liquami. Un progetto che sta preoccupando chi vive e lavora nella zona: agriturismi, centri sportivi, circoli di golf, cascine e strutture ricettive. Un progetto del genere rischia di stravolgere l’equilibrio dell’area e renderla meno appetibile. La paura è soprattutto per gli odori che potrebbe creare la maxi porcilaia e il traffico dei camion per portare mangimi e smaltire i rifiuti, tra cui i liquami. Oltre al fatto che si concretizzerebbe l’ennesimo caso di consumo di suolo, visto che i terreni (privati) su cui nascerebbero le stalle sono, ad oggi, agricoli.
E mentre sta nascendo un comitato del “no” al progetto, anche i Comuni di Carmagnola e Poirino sono contrari. Il sindaco Ivana Gaveglio ha presentato delle osservazioni in città metropolitana, manifestando dubbi e perplessità sui riflessi che un allevamento così grande possa avere su una zona ad alta vocazione turistico e ricettiva. Da Poirino spiegano che nulla è definitivo e che le preoccupazioni per il possibile aumento di traffico e la gestione di 8 mila suini sono reali. Ma che verranno svolti tutti gli incontri del caso per capire il progetto. “Non vogliamo ostacolare le attività imprenditoriali – spiega Luca Bondi, dell’agriturismo “Il Poggio” -, se il progetto riguardasse un numero di maiali molto più basso non avremmo nulla da dire. Ma con quelle prospettive la preoccupazione c’è. Anche e soprattutto per la quantità d’acqua che, pare, servirà alla gestione delle stalle: si parla di 30 milioni di litri l’anno”. L’azienda proponente, Marchisone, rassicura spiegando che il progetto è realizzato secondo i più moderni standard di sicurezza e con ridotto impatto ambientale. La piantumazione di alberi ad alto fusto mitigherà la visibilità delle stalle e i sistemi di areazione e convogliamento dei liquami non avrà effetti significativi sugli odori.