Giovanni Boano e Nicoletta Novarino sono i vincitori del Delfino d’Oro 2022, il premio annuale ai carmagnolesi che si sono distinti particolarmente per le loro attività. Nicoletta Novarino, è stata premiata per l’impegno in ambito sociale, Giovanni Boano per meriti in campo culturale.
Nicoletta Novarino aveva avuto per anni un negozio di macchine per cucire e, cessata l’attività, aveva messo la sua esperienza a disposizione di Associazione Beppe Canalis, Caritas, Sermig e quanti avessero avuto bisogno del suo intervento. Nicoletta arrivava con la sua “borsa dei ferri” fatta di piccoli cacciaviti, pinze, spolette e pezzi di ricambio rimettendo così in funzione anche vecchie macchine non elettrificate, ma molto utili per essere inviate, tramite le associazioni umanitarie, in poveri villaggi del terzo mondo dove una macchina per cucire poteva diventare uno strumento di lavoro per donne e fonte di sostentamento familiare. Con l’associazione Canalis è anche stata in Argentina, nella missione di don Michelino Pessuto, a mettere in funzioni macchine da cucire e crearne un laboratorio. Alcuni anni fa, tramite il progetto Sprar, gestito dalla Cooperativa Orso, era giunto a Carmagnola, ospite di Karmadonne, un gruppo di somali trai quali Musa, un uomo che aveva perso una gamba in un attentato. A Musa Nicoletta insegnò a cucire a macchina e, l’uomo, nel periodo carmagnolese, confezionò borse, cuscini e tovaglie da vendere ai mercatini, imparando un mestiere che gli ha garantito un decoroso futuro. L’attuale amministrazione comunale non ha però più aderito alle accoglienze proposte dallo Sprar. Nicoletta ha continuato a riparare macchine fin che la salute l’ha accompagnata ma non ha mollato l’impegno: da qualche tempo, non potendo più recarsi nei locali del Sermig di San Bernardo, ripara le macchine al suo domicilio, dove i volontari provvedono a portare il materiale che nelle sue mani ritrova una nuova vita e che potrà diventare una buona occasione di lavoro in un angolo di mondo.
Giovanni Boano, direttore del civico Museo di storia naturale di Cascina Vigna, ora in pensione, scopre la sua passione per lo studio della fauna, ed in particolare per gli uccelli, in modo piuttosto curioso: fu infatti andando a caccia con il padre Nino, titolare della storica pasticceria di via Valobra, che il giovane Giovanni decise che la sua vera passione era lo studio gli uccelli. Laureato in scienze naturali si dedica all’insegnamento di scienze e matematica nelle locali scuole medie, insegnamento intercalato anche con l’incarico di responsabile, per la regione Piemonte, della Riserva naturale della Garzai di Valenza oltre ad un incarico all’IPLA Istituto piante da legno e ambiente. Intanto con gli amici Gianfranco Curletti e Giovanni Delmastro ha dato vita al Museo di storia naturale diventandone, per concorso, il direttore nel 1995. Indubbia l’importanza assunta dal museo in questi anni, grazie al trio di appassionati si sono intrecciate collaborazioni con enti, parchi e istituzioni pubbliche anche a livello internazionale con frequenti visite di studiosi provenienti da università italiane ed estere. La passione di Boano per l’avi fauna forestale lo ha portato ad effettuare viaggi di ricerca in Perù, Venezuela, Burchina Faso, Tanzania e addirittura nella taiga siberiana. Numerose le pubblicazioni e i libri che Giovanni Boano ha dedicato all’ambiente faunistico e naturalistico e ancora attualmente contribuisce alla redazione di riviste scientifiche del settore.

