Il Comune di Carmagnola ha impegnato quattro professionisti, pagando un importo di circa 5 mila euro, per verificare la sussistenza di interesse culturale per dieci immobili di proprietà dell’Ente, situati sul territorio comunale. Si tratta del Palazzo della Biblioteca civica, via Valobra 102; la Sede del Museo civico navale, piazza Mazzini; l’ex-scuola, ora Centro d’incontro, frazione Motta; l’edificio ERP via Santorre Santarosa; l’edificio ERP via Cavassa 42-44; l’edificio ERP via Provvidenza; la cappella e blocco loculi campo 1 Cimitero generale, via Braida; la scuola primaria frazione Casanova; l’ex-CST Salsasio, via Torino 156; l’ex-scuola di San Bernardo, via del Porto 148. L’obiettivo è capire se rientrano all’interno dei canoni di sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, così da avviare eventuali futuri iter per acquisizione fondi legati ai beni culturali. Il Comune ha dovuto affidarsi a esperti esterni “per carenza di personale e strumentazione – si legge della determina -, che non rende possibile gestire internamente tali verifiche”.
