Forti critiche dei consiglieri comunali PD e della lista Angelo Elia sindaco, sulla discussione in aula legata all’interrogazione sul DNA canino. In una nota, i consiglieri attaccano: “Ancora una volta l’Amministrazione si distingue per la mancata apertura al dialogo con le opposizioni.
Durante la discussione dell’interpellanza da noi presentata circa gli aggiornamenti sul tracciamento del DNA canino, l’Assessore Pampaloni ha preso la parola per più di 10 minuti e al termine del suo intervento il Presidente del Consiglio, Filiberto Alberto, ha deciso di chiudere il confronto. La motivazione? Il tempo per proseguire era ormai scaduto e le interpellanze non sono un momento di contradditorio. Così facendo, di fatto, ha escluso la possibilità di replica da parte dell’opposizione.
Sappiamo bene che il tempo previsto per la discussione delle interpellanze è di 15 minuti – che dovrebbero comprendere le risposte della maggioranza e gli interventi dei firmatari – ma se ogni mese si ripete la scena in cui l’assessore in causa parla per più di 10 minuti andando spesso fuori tema, senza dare risposte concrete e cogliendo l’occasione solo per vantarsi del proprio operato, l’opposizione si ritrova senza il dovuto spazio per esprimersi. In più ci risulta irrisoria la proposta del Presidente del Consiglio comunale, il quale ha suggerito di presentare eventualmente una mozione al posto di un’interpellanza, senza considerare che però la mozione non è uno strumento per chiedere risposte, bensì per presentare iniziative e lui, dato il suo ruolo, questo dovrebbe saperlo benissimo.
Inoltre, sempre il Presidente del Consiglio ha sottolineato che l’interpellanza sul numero di passaggi di veicoli dai nuovi varchi elettronici aveva un vizio di forma così com’era stata da noi presentato, in quanto risultava essere una richiesto di accesso agli atti, ma che aveva comunque deciso di ammetterlo all’ordine del giorno in sede di Capigruppo.
Ammesso e non concesso che quell’interpellanza presentasse effettivamente un vizio di forma, ci chiediamo come mai allora questa volta il Presidente si sia soffermato sulla forma dell’interpellanza, come dovrebbe sempre fare, mentre in tanti altri casi non ha ammesso interpellanze giudicandone invece il contenuto, come accaduto in merito alle richieste di sospensione di alcune deleghe del Vicesindaco Cammarata.
A questo punto prendiamo atto ancora una volta che un dibattito con l’attuale maggioranza non potrà mai esserci, che un confronto tra opinioni differenti resterà improponibile e che le proposte non in linea da quanto dettato da questa amministrazione che si professa democratica saranno sempre cassate e mai portate in discussione”.