“Come prima cosa vorremmo lodare il lavoro svolto dalle forze coinvolte nei controlli, esso dimostra non solo che i controlli esistono e sono efficienti, ma anche che grazie all’informatizzazione si possono finalmente incrociare i dati e scovare le truffe ai danni della società civile. Non ci dispiacerebbe però sapere se e quante persone hanno superato o stanno superando momenti di difficoltà economica e lavorativa, perché questo è il problema, affinare lo strumento per farlo funzionare al meglio, non eliminarlo”. Una nota dei Cinque Stelle, qui riassunta, entra nel dibattito sull’inchiesta dei carabinieri di Carmagnola in merito a chi percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza in città. Un centinaio, secondo il lavoro dei militari: circa il 30% del totale dei carmagnolesi che accedono al sussidio. Costoro non avevano i requisiti a vario titolo: chi non aveva denunciato di essere proprietario di beni, altri che avevano omesso appositamente alcune informazioni per rientrare in coloro che potevano avere il beneficio economico. L’indagine è iniziata l’anno scorso e terminata poche settimane fa. Tutti gli indagati sono accusati di truffa ai danni dello stato.
