In queste ore arriva un importante aggiornamento sul tema del sito di scorie nucleari. La nuova mappa delle aree potenzialmente idonee, è scesa da da 67 a 58 punti presi in considerazione da Sogin. Carmagnola non è più nell’elenco. Un passaggio cruciale che fa esultare il Comune: “Se il depennamento dal documento della lista dei siti Cnai che circola in queste ore fosse confermato, saremmo di fronte ad una vittoria che ci rende orgogliosi e di cui beneficerà tutto il territorio – a dichiararlo sono l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone ed il sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio, primi a schierarsi contro l’ipotesi di un deposito nell’area sud della provincia di Torino. “Fin dal primo blitz del governo Conte – proseguono Marrone e Gaveglio -, avvenuto senza un’adeguata consultazione dei territori interessati, avevamo denunciato come l’area di Carmagnola, eccellenza dell’enogastronomia piemontese, fosse inadatta ad ospitare un deposito di questo tipo. I lunghi mesi di approfondimenti con gli uffici comunali del territorio hanno soltanto confermato queste perplessità. Se ora fosse confermato che la Cnai non prevede più le aree di Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola, come anticipato da alcuni siti in queste ore, la vittoria sarà di tutti i cittadini, a dimostrazione che decisioni così importanti non possono essere calate sulla testa dei territori senza che vi sia stato prima un confronto serio”.

Un momento della raccolta firme contro il deposito nucleare organizzata a gennaio 2021