Il marchio depositato Bagna Caöda di Faule diverrà nazionale, gemelaggi anche con il Gorgonzola di Cavallermaggiore e il Forte di Bard
FAULE – Non sbagliamo ad attribuirle l’appellativo. La Bagna Caöda”, come sottolineato ieri sera dalla conduttrice di serata, noto volto di Telecupole Sonia De Castelli, «non è una Sagra, nè una fiera, ma il termine coniato sin dalla sua nascita è “Festa”».
Perché l’edizione numero 26 ha voluto ancora una volta confermare quello che di fatto è sempre stata appunto, una Festa. E anche in occasione dell’inaugurazione, avvenuta lo scorso 6 ottobre, ne ha ribadito i mille motivi.
In primis dal fatto che, sin dalla prima edizione (lanciata dall’ex primo cittadino Gianni Gatti anch’egli presente) Giuseppe Scarafia, attuale sindaco, è sempre stato parte attiva della manifestazione, prima da presidente della Pro loco, poi ora con la fascia tricolore.
La freschezza e la dinamicità di un nuovo presidente Pro loco: Danilo Fenoglio, da quasi 2 anni al timone dell’associazione faulese.

Poi la presenza massiccia di autorità e forze militari locali, dai senatori Marco Perosino e Giorgio Maria Bergesio, ai consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso, passando per il presidente della Fondazione CRC Giovanni Quaglia, il sacerdote faulese don Gianluigi Marzo e ancora i presidenti di Atl Mauro Bernardi, delle Terre dei Savoia Valerio Oderda (anche sindaco di Racconigi) e del Parco del Monviso Dario Miretti, insieme ai sindaci dei territori limitrofi e non solo.
Fujot d’oro per la cronaca conferito inoltre all’ennesima autorità degna di premio: il presidente della Camera di Commercio di Cuneo Mauro Gola. Instaurato inoltre il gemellaggio con il Gorgonzola di Cavallermaggiore (con la presenza del sindaco Davide Sannazzaro) e con la località valdostana del Forte di Bard (del primo cittadino Silvana Martino).


Ultimo e non ultimo, altro importante obiettivo raggiunto: per la prima volta in assoluto Faule avrà la Bagna Caöda come marchio depositato a livello italiano.
A spiegarlo la dottoressa Laura Bianco: «Faccio parte dello studio che ha seguito il percorso di tutela di questo marchio che il sindaco e tutti quanti voi avete intrapreso con molta lungimiranza. Una strada che inizia con questa ricetta medievale, la Bagna Caöda appunto, ponendo come obiettivo quello di analizzare il territorio, le origini, ma anche le innovazioni, sempre però cercando di non perdere quelle che sono le tradizioni che si perpetuano di anno in anno e di generazione in generazione. Con il Comune di Faule abbiamo quindi depositato un marchio collettivo sul territorio italiano, come segno distintivo che ha una doppia funzione: valorizzare le origini e quindi il territorio, nonchè tutelare coloro che lo depositano. Tutte le aziende e le realtà italiane potranno adottarlo. Assieme al loro marchio aziendale potranno abbinare la loro specialità alla Bagna Caöda, in accordo con il Comune. Un ottimo beneficio anche dal punto di vista dell’immagine e del marketing. Il percorso di tutela è lungo, ma abbiamo posto le basi e il primo tassello».

Taglio del nastro e una fiumana di degustatori ai pranzi e alle cene self-service gestite dai volontari alla vecchia distilleria nei giorni successivi faranno il resto.