La musica è diventata la sua ragione di vita. Lui è Luca D’Amato, pianista di 23 anni, originario di Carmagnola, dove vive con il padre e i suoi fratelli. Studente al Conservatorio di Cuneo, da alcuni anni si esibisce come artista di strada a Torino e in altre città, anche fuori porta. È inoltre spesso ospite di matrimoni e concerti. Il suo sogno è continuare a lavorare nel mondo della musica. Tra le sue esperienze, la partecipazione al programma “Dalla strada al palco”, trasmesso su Rai 2.
Parlaci un po’ di te Luca, quando e come ti sei approcciato al mondo della musica?
«Ho conosciuto la musica a cinque anni. Mio fratello suonava il piano e il violino tutti i giorni e in me è nata la voglia di scoprire questo mondo. All’inizio provavo per gioco a ripetere a orecchio i brani da lui eseguiti. In seguito, ho iniziato a studiare, a prendere delle lezioni per concretizzare questa scoperta e saperne di più e da lì è nato un percorso che ha solidificato la mia passione».
Come artista, cosa vuoi trasmettere con la tua musica?
«Penso che il mio modo di fare musica sia abbastanza differente. Il mio obiettivo come pianista è rendere lo strumento protagonista, portarlo verso generi musicali che di solito le persone tendono a non percepire e farlo riconoscere non solo in un contesto aulico ma popolare. Per questo, ho un repertorio di pezzi molto vario, che non si limita solo alla musica classica».
Difficoltà e soddisfazioni che stai incontrando lungo il percorso?
«Essenzialmente ciò che la musica ti dà è un mondo racchiuso in poche note. Sta al musicista trasmetterlo agli altri, in uno scambio continuo. L’importante è continuare a sperimentare, non fermarsi alla propria zona di comfort e guardare sempre alla novità. Questa strada è fatta di difficoltà e avversità, ma è giusto così. Se non ci fossero allora il percorso sarebbe sbagliato».
Sei soddisfatto di dove sei arrivato finora?
«Sì, ma bisogna andare avanti, studiare, approfondire, non sentirsi mai arrivati. La musica è entrata in me sin da giovanissimo e non mi ha più lasciato. Spero che continui a far parte della mia vita anche in futuro e che mia madre che mi guarda dal cielo sia orgogliosa di me».
Sara Giraudi e Andrea Borgia