Il gruppo consiliare di opposizione “Il Futuro di Carmagnola Roberto Frappampina” ha deciso di scrivere al Sindaco metropolitano Stefano Lorusso e al vice con delega alle infrastrutture Jacopo Suppo, per eventuali chiarimenti sull’autovelox posizionato sulla statale 20. Torna dunque a far parlare il dispositivo che a molti non va proprio giù.
“Il 26 marzo 2019 – scrive il gruppo di Frappampina -, la Città Metropolitana di Torino sottoscriveva con il Comune di Carmagnola la Convenzione per la gestione degli impianti di autovelox situati tra il km 15 e il km 16 della SP 20 del Col di Tenda e della Val Roja. Dal 2019 gli impianti fissi suddetti hanno generato sanzioni per 3,7 milioni di euro in appena due anni di attività registrata. I dispositivi sono tarati ad un limite di velocità pari a 70 km/h. Ciò che desideriamo appurare è se la Città Metropolitana di Torino, all’epoca della Convenzione, avesse analizzato in accordo con il Comune di Carmagnola i flussi veicolari e le statistiche relative agli incidenti sul tratto interessato. Questo a sostegno della tesi del Comune che i dispositivi si sarebbero resi necessari per fronteggiare una situazione di grave pericolosità della provinciale in questione.
Inoltre, gli scriventi ravvisano la sensazione da parte degli automobilisti che questo dispositivo abbia assunto più una funzione punitiva e lucrativa rispetto a quella di sicurezza. Questo ha portato parecchi automobilisti non tanto a rallentare, quanto a deviare il loro percorso attraversando la frazione di San Michele e San Grato, contigua al borgo di Salsasio, per poi reimmettersi nella SP 20 bypassando il dispositivo. Tale pratica, naturalmente si verifica sia in uscita quanto in entrata, e genera notevole apprensione e paura anche per gli abitanti della frazione di San Michele e San Grato, che si trovano a fronteggiare un traffico di molto maggiorato su strade non adatte allo scopo e alle velocità sostenuta da alcuni veicoli. Dunque, si chiede alla Città Metropolitana di Torino, in qualità di ente titolare della strada provinciale, che valuti l’ipotesi di innalzare il limite di velocità dagli attuali 70 Km/h a 90 Km/h come d’altro canto è comune a molte provinciali nei tratti extra-urbani”.
