“Hanno cercato di imporci l’associazione Karmadonne per distribuire il cibo. Associazione della moglie del candidato sindaco di centro sinistra, Angelo Elia. Noi non accettiamo di dare incarichi a simpatia”. Ivana Gaveglio, sindaco di Carmagnola, è un fiume in piena dopo le polemiche legate al 25 aprile. E a bocce ferme sceglie di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Lo fa inviando una lettera aperta al consigliere regionale Pd, Diego Sarno. “A festa conclusa, mi preme raccontare alcune cose, per il bene della verità. Ho saputo che il consigliere era qui a Carmagnola: peccato non si sia fatto vedere in piazza durante le celebrazioni ufficiali. Sarebbe stata una buona occasione di confronto e dialogo. Sul pranzo in questione, credo che un Comune debba scegliere i propri fornitori in base a regole ben trasparenti. Non perché vicine politicamente a questa o quella fazione. Abbiamo invitato Anpi a procedere autonomamente, richiedendo gli spazi pubblici per poter fare la festa in piazza. L’Asl non ha autorizzato il pranzo, ricevendo la domanda solamente il 19 aprile. Non devo perciò assumermi le mancanze che sono di altri”.
Sarno rimanda al mittente le accuse: “Era mio dovere e piacere essere presente al pranzo della Liberazione dell’Anpi perché se il 25 aprile per qualcuno è divisivo lo è per chi si differenzia tra antifascisti e fascisti: io so da che parte stare. merito, sono pronto a confrontarmi anche pubblicamente con Lei e con il consigliere comunale delegato alla Consulta giovanile sul senso profondo della Festa della Liberazione e sul fatto ancora più specifico che la stessa celebrazione non può mai essere divisa, magari attraverso un evento propedeutico al prossimo 25 aprile che con piacere, e se invitato, vivrò con la città di Carmagnola”.