Non è ancora certo, ma non è escluso che Carmagnola continui ad essere considerato un sito idoneo a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. La relazione consegnata nei giorni scorsi al Ministero della Transizione Ecologica è secretata, ma alcune indiscrezioni indicano che Carmagnola potrebbe comparire ancora tra i possibili siti idonei.
La proposta è stata formulata in oltre 25.000 pagine di atti, documenti e relazioni che sono state elaborate in questi ultimi mesi dai siti che erano stati individuati. Ora si attendono i pareri tecnici dell’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione), ma ancora nulla di ufficiale trapela. Una vicenda che comunque è sbarcata anche nel Parlamento dove l’onorevole Ruffino ha presentato una interrogazione a tal proposito alla commissione ambiente. E mentre si aspettano gli sviluppi ufficiali, nessun atto ufficiale sembra arrivato in Comune, in attesa che la nuova relazione venga pubblicata sui siti di ministero e di Sogin e a cui seguiranno nuove consultazioni con i territori in modo da arrivare “a una decisione condivisa” sull’area dove costruire questo deposito.
Intanto a Carmagnola il gruppo consigliare “Il Futuro di Carmagnola” si mobilita e con il suo consigliere Comunale, Roberto Frappampina dichiara: “La notizia, diffusa nei giorni scorsi ha riacceso i riflettori sulla reale possibilità che l’area di Carmagnola (presente nel precedente documento per i siti potenzialmente idonei) torni ad essere tra le favorite e la più idonea tra le tante in Italia. Nel precedente documento, infatti, il sito di Carmagnola era indicato in cima alla lista come quello con le migliori caratteristiche.
Nonostante questo, la notizia aveva subito sollevato la nostra ferma opposizione inducendo le amministrazioni del territorio a muoversi contestando l’individuazione di un’area sul nostro territorio comunale. Erano state organizzate anche molte manifestazioni con ampia partecipazione di Cittadini anche dei comuni a noi vicino. A distanza di oltre un anno dall’inizio del nostro impegno contro questa ipotesi e per fare escludere Carmagnola dalla lista dei siti idonei torniamo di nuovo sulle barricate. Purtroppo, al momento la Cnai è secretata e, quindi, non è dato sapere se Carmagnola sia presente. Per questo come gruppo “Il Futuro di Carmagnola Roberto Frappampina” tenendo fede al nostro nome e al nostro impegno con i cittadini Carmagnolesi, chiediamo all’Amministrazione del Sindaco Gaveglio, di attivarsi presso il Ministero della Transizione Ecologica affinché sia resa nota la Cnai.
A quel punto, l’azione immediatamente successiva è quella di ottenere l’esclusione della nostra area. I motivi sono i più vari ma su tutti prevale la salute dei cittadini, il pregio delle aree ambientali e agricole del sito stesso e limitrofe, le conseguenze e l’impatto negativi che una simile struttura avrebbe sull’area, sulla città e sull’intero territorio. Chiediamo, inoltre, nel caso Carmagnola non sia stata esclusa di un maggiore coinvolgimento nella fase di confronto. Confronto che nel caso della Cnapi è stato del tutto insufficiente, con la Sogin, la ditta incaricata di gestire i tavoli di concertazione, troppo frettolosa e superficiale, interessata esclusivamente a chiudere la prima fase di studio senza davvero prestare attenzione alle giuste obiezioni che provenivano dai vari attori territoriali. all’Amministrazione Comunale chiediamo un maggiore coinvolgimento in questa azione, serve coinvolgere di più anche la popolazione perché si tratta di un argomento prioritario per la nostra comunità e territorio, serve più comunicazione e trasparenza.
Infine, chiediamo all’amministrazione di coinvolgere nel chiedere con fermezza l’esclusione di Carmagnola la Città Metropolitana, la Regione Piemonte e i Parlamentari Piemontesi che agiscano per fare chiarezza e per togliere il segreto su una questione nel quale al contrario dovrebbe esserci il massimo confronto possibile. Questo, inappropriato e prolungato silenzio deve terminare e la Cnai resa nota il prima possibile per avviare i confronti e la discussione necessarie. Come gruppo saremo vigili sulla vicenda. Prima di tutto c’è la salute dei cittadini”.