Fondamentale la collaborazione della ‘memoria storica’ Francesca Staltari, figlia del noto paparazzo
Sarà presentato in anteprima in occasione del “Salone Internazionale del Libro di Torino 2022” (dal 19 al 23 maggio prossimi) il nuovo libro di Cristiano Sabre, giornalista del Corriere di Carmagnola che ha raccontato la vita e la figura professionale di Giuseppe Staltari, in arte Pepé, uno dei più famosi fotografi dei cantanti e degli artisti italiani.
Calabrese di nascita, ma torinese d’adozione, Pepè inizia la sua carriera proprio dopo essersi trasferito a Torino negli anni ’50 e in poco tempo si impone su tutti i grandi palcoscenici con scoop pubblicati sui principali giornali di tutto il mondo. E’ stato il fotografo ufficiale dell’indimenticato Claudio Villa e lo scopritore di celebrità come Simona Ventura.
Ha vissuto in prima linea la crescita di personaggi come Massimo Ranieri, Carlo Conti, Maradona, Vasco Rossi e Lucio Dalla. Un mestiere e una passione nati 60 anni fa, nelle sue varie espressioni. Giuseppe Staltari, il “mago” dei primi scatti a rullino, “cala la maschera” e si confessa agli occhi dei suoi estimatori, ma anche dei suoi detrattori. E lo fa con il giornalista Cristiano Sabre e con Francesca Staltari, naturopata torinese, figlia del fotografo e preziosa “memoria storica” di Pepé.
“Conoscere Pepé – ci dice Cristiano – in prima persona e raccoglierne le testimonianze, tramite la figlia Francesca, è stata una particolare emozione. Purtroppo il ‘genio della fotografia’ ha dovuto da qualche tempo abbandonare la sua nobile arte di fotografo che ha reso felici tanti artisti, che oggigiorno lo ricordano con affetto e gli sono ancora grandi amici. Una brutta malattia degenerativa neurologica ha impedito a pieno di fargli esprimere i suoi pensieri, ma i suoi figli, soprattutto Francesca, sono stati fondamentali”.

“Nel libro, racconterò, oltre ovviamente alla sua lunga storia, un affettuoso ricordo di lui e quest’opera sulla sua carriera è il giusto tributo e sono orgoglioso di essere stato io a farlo. Inizialmente avevo in mente di scrivere un libro che riguardava il mondo della musica, un tema che mi ha portato per delle ricerche a recarmi in visita dalla signora Anna Tripodi, proprietaria del Museo della Canzone italiana nella località ligure di Vallecrosia, museo allestito all’interno di una locomotiva con cimeli del Festival di Sanremo e non solo. E’ stata proprio la signora Tripodi a parlarmi per la prima volta del noto paparazzo torinese Pepé e da lì contattai la figlia e pian piano un nuovo libro prese forma. Tutto inaspettato, ma molto bello, specie per aver conosciuto da vicino in modo amichevole lo stesso fotografo e i suoi familiari”.
“Un lavoro articolato – continua Sabre – che si è sviluppato durante il primo lockdown per il Covid di due anni fa, ma appagante perché, oltre a sviluppare le sue vicende professionali e di lavoro, ho affrontato molti colloqui telefonici con simboli della tv, della musica dello sport e dell’imprenditoria come Chiambretti, Morandi, Baudo e il compianto Paolo Rossi, nonché Urbano Cairo e Caterina Caselli per fare alcuni nomi. Tutti hanno descritto il lato umano di Pepé, oltre quello professionale. Tanti temi di costume, società e spettacolo che faranno parlare, dagli anni 70 raccontati sino ai giorni nostri. Non voglio però anticipare di più, leggerete il libro, di cui sveleremo anche tra breve il titolo”.

“Un grazie a chi sapeva già in anticipo della mia opera in lavorazione e mi ha supportato e sopportato durante la stesura del libro e anche a chi ora mi sta vegliando dal cielo, come la cara nonna, alla famiglia e a chi ha creduto sempre in me. Notti insonni a scrivere, anche qualche arrabbiatura di troppo riversata su alcune persone e per questo chiedo scusa alle dirette interessate, soprattutto per la foga del momento. Grazie inoltre alla pazienza e alla professionalità e dell’agente letteraria Michela Tanfoglio, nonché all‘editore nazionale Nino Bozzi, per aver investito su questa opera che verrà presentata ufficialmente al prossimo Salone del Libro di Torino. Speriamo in una buona stella e nell’attenzione di molti”.