CASALGRASSO – Ha destato profondo dolore la scomparsa in paese all’età di 83 anni, lo scorso 20 gennaio, di Gino Donetto.
Casalgrassese, nato il 22 luglio 1938, era noto per la serietà e professionalità nel suo mestiere di geometra, ma era anche un uomo rispettabile, apprezzato dai suoi compaesani e non solo.
Un tumore l’ha stroncato e il 22 gennaio si sono svolti i funerali presso la parrocchia locale di San Giovanni Battista.
Gino lascia la famiglia e i suoi cari, in particolare le figlie Raffaella e Federica, con i relativi mariti Claudio e Michele e le nipoti Arianna, Carlotta e Fabiola. Purtroppo nel giugno 2019 si spense anche l’amata moglie di Gino, Lucia, sua coscritta.
L’attività di Gino iniziò ufficialmente quando si diplomò geometra presso i Salesiani di Lombriasco e cominciò ad esercitare il suo mestiere presso lo studio professionale di Casalgrasso.
«Un tempo il geometra era un po’ la persona alla quale i clienti si rivolgevano per qualsiasi problematica. – spiega la figlia di Gino, Federica – La maggior parte delle case di Casalgrasso e dei paesi vicini sono state progettate da mio papà».

«Lui non ha mai voluto far parte del Consiglio Comunale – aggiunge – perchè per la correttezza che lo ha sempre caratterizzato ed essendo il “professionista di tutti” non avrebbe mai potuto schierarsi da uno schieramento oppure dall’altro. Ha comunque sempre collaborato attivamente con il Comune facendo parte della Commissione Edilizia e pronto a dare consigli a chiunque lo chiedesse. Faceva anche parte delle Commissioni edilizie dei Comuni limitrofi come Lombriasco».
Tra i ruoli di Gino Donetto quello di socio fondatore della banca BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura ed è sempre stato parte del Consiglio di Amministrazione fino al compimento, secondo lo statuto, degli 80 anni di età. Il geometra ha inoltre sempre prestato la sua attività gratuita per la chiesa per ristrutturazioni o manutenzioni straordinarie degli edifici o delle pavimentazioni.
Era poi amministratore della Fondazione Morelli, finanziando la costruzione della locale casa di riposo.
Conclude la figlia Federica: «Papà aveva un bel rapporto con gli abitanti di Casalgrasso, affetto dimostrato anche dai numerosi messaggi. Dalle bellissime parole che ho ricevuto in questi giorni ho avuto conferma della grande stima, correttezza e professionalità che non solo io, ma anche i terzi nutrivano per lui. Era un uomo di poche parole, che poteva apparire severo, ma ha sempre avuto una grande sensibilità e amore per la sua famiglia. La sua vita era il lavoro e la famiglia. Stravedeva per noi figlie e per le nipoti. Si è sposato il 20 settembre 1962 con mia mamma ed erano sempre insieme, infatti la sua morte nel 2019 ha segnato in lui un duro colpo».