Non si fermano le vicende che riguardano il vicesindaco carmagnolese Alessandro Cammarata. Dopo essere stato uno dei protagonisti del processo “Carminius” in quanto parte lesa per le due macchine bruciate che lo obbligano a girare sotto scorta dal 2017, il candidato carmagnolese più votato nelle ultime amministrative di ottobre, è tornato a far parlare di sé per due vicende: una lettera anonima giunta in Comune e subito portata ai Carabinieri e per la vicenda della truffa all’INPS per dei falsi certificati di invalidità che venivano firmati da medici compiacenti per ottenere in anticipo la pensione.
Sicuramente un personaggio molto in vista, grazie anche al suo incarico in Regione Piemonte al fianco dell’assessore Maurizio Marrone, sempre di Fratelli d’Italia, e oggetto di critiche e accuse che fino ad oggi si sono rivelate infondate. Vediamo nel dettaglio le ultime vicende.
La lettera anonima
Giunta in Comune il 21 ottobre, la lettera anonima parla di “un sistema di scambio di voti” che avrebbe interessato un assessore della Giunta della scorsa amministrazione che entrato in un negozio, facendo aspettare la sua scorta fuori, ha chiesto direttamente allo scrivente “Che cosa poteva fare per me o la mia famiglia affinché io lo votassi”.
Chi scrive dice di essere un commerciante e il soggetto della lettera è riferito all’attuale vicesindaco Cammarata, che ha denunciato la lettera anonima ai Carabinieri dichiarando che: “Non è un caso che
una lettera del genere arrivi ora. La persona in questione dice di essere un negoziante, ma nello sviluppo della narrazione si comprende come sia, per così dire, informato su tante questioni. Come quando racconta di un flusso cospicuo di elettori nel lunedì del voto amministrativo (le ultime elezioni di ottobre 2021 n.d.r.), che si sarebbero recati alle urne per riscuotere non ben precisate promesse fatte dal sottoscritto. Follia”. Infatti “la gola profonda carmagnolese” sembra conoscere molte delle vicende che riguardano la politica locale e che coinvolgono il vicesindaco e che “La maggior parte delle persone della nostra città conosce”: “La storia delle auto bruciate – continua l’anonimo carmagnolese – non convince nessuno, si sa che i mariti gelosi possono compiere atti violenti (…). Il fratello di questo signore ha un’azienda ben avviata e molte persone di Carmagnola hanno trovato lavoro proprio li (…) così come quelli ai quali è stato promesso un posto al nuovo magazzino LIDL, questo però da un altro assessore”.
Insomma sembra emergere un panorama molto “strano” che aleggia nella città del peperone, un clima che al di là dei proclami e dei sorrisi, è caratterizzato da clientelismo e tensione. Ma si sa che chi scrive lettere anonime ha sempre torto e chi viene preso di mira è sempre parte lesa. Saranno i Carabinieri a
fare luce su queste affermazioni, sempre che si risalga all’anonimo carmagnolese. Una consapevolezza che lo stesso scrivente ha: “So che mandare una segnalazione anonima può rischiare che questa non sia presa in considerazione, ma sinceramente, sapendo che diversamente
questo potrebbe costarmi caro io non sono così coraggioso, né voglio essere implicato in processi che tanto vanno sempre a favore dei più scaltri”.
Avviso di garanzia per le pensioni facili
È emersa in questi ultimi giorni una maxi truffa all’INPS e allo Stato attraverso un giro di falsi certificati che alcuni medici avrebbero firmato a Torino e in Provincia. Sono 60 gli indagati dagli inquirenti secondo i quali questi medici davano il loro nulla osta per ottenere pensioni di invalidità o l’inidoneità al lavoro. Dentro questa indagine è stato inviato un avviso di garanzia a Cammarata, 53 anni, che al tempo in cui vengono analizzate le indagini era un dirigente sindacale dello Snals: l’attuale vicesindaco avrebbe messo in contatto alcuni pazienti con il maggior indagato dell’indagine, Enrico Quaglia, il medico legale di 74 anni, che avrebbe mandato i proprio pazienti da
colleghi compiacenti.
“Questa vicenda – ci scrive Alessandro Cammarata – mi vede coinvolto come rappresentate sindacale. Ho chiesto di essere sentito dai PM per chiarire: ho mandato alcune persone che si sono rivolte al sindacato dal medico legale ma nulla sapevo dell’eventuale falsità delle certificazioni”. In pratica sembrerebbe che alcuni pazienti, tra questi alcuni di Carmagnola, che arrivavano al dottor Quaglia venivano fatti passare in commissione quando vi erano medici compiacenti, con un sistema di identificazione molto semplice secondo i PM dell’inchiesta: le cartelline con la documentazione del paziente erano segnalate con una “Q”. In questo modo i pazienti ottenevano referti di “inidoneità psicofisica”, e dal ministero dell’Istruzione raggiungevano il prepensionamento e una buona uscita di diverse decine di migliaia di euro.
Indagando nell’ambiente scolastico carmagnolese, abbiamo saputo che all’epoca dei fatti, diversi insegnanti carmagnolesi erano rimasti sorpresi nel vedere alcuni colleghi, non in età pensionabile e
apparentemente in buona salute, lasciare il lavoro per motivi di carattere sanitario e quando, un paio di anni dopo si è saputo che era iniziata una inchiesta sull’argomento, alcuni insegnanti e operatori del
mondo scolastico avevano ipotizzato che anche questi “prepensionamenti anomali” avvenuti a Carmagnola sarebbero stati oggetto di indagini. E così è stato.
Vedremo lo sviluppo delle indagini di questi due nuovi filoni, in attesa nei prossimi mesi della sentenza di primo grado sull’indagine “Carminius” che tanto ha stravolto la vita sociale di Carmagnola.