L’AslTo 5 ha aderito, dando la propria disponibilità, al Servizio Civile Universale, in collaborazione con l’Ente Città Metropolitana di Torino. Il progetto presentato dall’Asl, dal titolo “La partecipazione come cura”, ha attivato l’iniziativa con l’accoglienza di 7 volontari (due di loro nel corso del servizio hanno interrotto per avviare un’esperienza lavorativa) presso i Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze, il Servizio di Psicologia e presso l’Ospedale di Carmagnola, dipartimento di oncologia.
I volontari attualmente attivi sono: Federica Attavanti, Camilla Miglioretti, Chiara Furina, Eleonora Fasano e Francesca Diana.
I destinatari dei progetti sono le persone che accedono ai servizi specifici, le loro famiglie e il contesto di appartenenza. La fragilità che accomuna gli utenti a cui il progetto si rivolge, seppur declinata in modo eterogeneo a seconda della patologia che li affligge, li pone in una posizione di relativo svantaggio nell’accesso sia ad altre realtà socio-sanitarie, sia a molteplici opportunità offerte dal territorio (istruzione, iniziative culturali, uffici comunali, risorse abitative, occasioni lavorative…).
Il contributo supportivo del volontario facilita il contatto dell’utente con la rete sopra delineata, tramite l’informazione circa le caratteristiche e le finalità di ognuno di essi, aiutandolo a mettersi in contatto con i vari interlocutori e se necessario, accompagnando la persona nelle sedi ove sono ubicati i Servizi. Ogni volontario è affiancato da un Operatore Locale di Progetto (OLP) che ha il compito, molto importante, di seguire i volontari in questo percorso formativo.
Le esperienze delle carmagnolesi Chiara e Francesca
Chiara Furina, studentessa carmagnolese di 24 anni, dopo il diploma superiore in finanza e marketing ha scelto di lavorare nel servizio di Oncologia del presidio San Lorenzo. “L’idea di iniziare un percorso di servizio civile – spiega-, soprattutto in questo ambito sanitario, in particolar modo in Day Hospital Oncologico, è stata spinta dalla voglia di intraprendere un’esperienza diversa, arricchendo le mie competenze e conoscenze. In reparto mi occupo di fare triage ai pazienti, di collocarli nelle diverse stanze in base alle loro attività giornaliere ed infine stiamo portando avanti dei progetti che finalizzano il sostegno e l’assistenza di ogni utente in base alle loro necessità, attraverso le risorse del territorio. Quest’iniziativa credo sia la maniera più corretta ed efficiente per far entrare nel mondo del lavoro molti giovani come noi, con competenze e professioni differenti ma con molta curiosità di ampliare nuovi orizzonti. Consiglio vivamente questo percorso professionale e a tratti “personale” a tutti coloro che sentono il bisogno di capire quale strada percorrere nella propria vita”,
Francesca Diana è una studentessa di 20 anni, residente a Carmagnola. “Ho scelto di fare un’esperienza totalmente differente dal mio ambito di studi (accoglienza turistica) perché volevo mettermi in gioco in un mondo differente, che potrei approfondire in futuro iscrivendomi ad un corso di laurea attinente – spiega-. All’interno del Serd di Carmagnola svolgo attività di back-Office, accoglienza, triage e rispondo alle telefonate dei pazienti Inoltre, partecipo alla realizzazione e attuazione di progetti all’interno delle scuole in cui facciamo prevenzione e diamo informazioni sul Servizio.”