Grande mobilitazione delle associazioni ambientaliste e dei cittadini carmagnolesi per la decisione della Giunta Gaveglio di destinare due aree verdi di proprietà comunale alla costruzione di case e palazzi. Praticamente la Giunta comunale, in una sua determina di aprile, ha deciso che le due aree verdi nel centro di Carmagnola, una in viale della Libertà e l’altra di notevoli dimensioni tra via Buonarroti, c.so Roma e via Antonelli, non saranno più aree verdi, ma aree edificabili.
“Con grande amarezza Pro Natura ha appreso che una determinazione comunale dell’8 aprile 2021 priva di aree verdi due zone della nostra Città – si legge nel comunicato trasmesso dal sodalizio carmagnolese-. La nuova cementificazione rappresenta un passo indietro, in contraddizione con lo spirito europeo che mira a cambiare il ciclo edilizio. Nel 2020 l’Amministrazione ha avviato una variante generale di revisione del PRG invitando la comunità a partecipare al processo di modifica che prevedeva, tra gli altri obiettivi, la riqualificazione dello spazio pubblico. In quella, ma anche in altre occasioni, Pro Natura ha inviato alcune proposte, nella convinzione che da parte del Comune ci fosse una reale volontà di migliorare, insieme con il verde e la cura del territorio, la vita dei Carmagnolesi”.
“Ora si scopre che il Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari per il triennio 2020/2022 prevede un mutamento di destinazione d’uso, da verde pubblico a residenziale, di due aree, una in v.le della Libertà e l’altra tra via Buonarroti, c.so Roma e via Antonelli. Quest’ultima è molto più estesa della prima e le aree verdi pertinenziali non rappresentano una compensazione a ciò che viene sottratto ai cittadini, mai consultati dall’Amministrazione. Pro Natura esprime la sua contrarietà nei confronti di tale scelta, profondamente convinta che, attraverso una adeguata pianificazione urbanistica, il recupero e la riqualificazione del patrimonio esistente possano limitare il consumo del suolo di nuove edificazioni”.
Sulla stessa linea anche il comitato carmagnolese di Legambiente. Sul fronte politico, i gruppi di opposizione dichiarano anch’essi la loro contrarietà: “A suo tempo in Consiglio Comunale votammo contro questa delibera. L’amministrazione che promette sempre più verde in Carmagnola smentisce se stessa nel peggiore dei modi: vende giardini pubblici esistenti per costruire nuove case”, ricorda il capogruppo del Pd Paolo Sibona. E aggiunge: “Qui la beffa per i residenti è doppia, perché queste aree verdi sono state dismesse da loro per ottenere l’autorizzazione a costruire le loro abitazioni. E ora il Comune vende, per fare cassa, quanto prima giudicava necessario per il quartiere”.
La decisione della Giunta di centro destra di Carmagnola non è affatto piaciuta nemmeno ai residenti della zona che preferiscono continuare ad usufruire dei giardini senza che questi vengano trasformati in palazzi. Tant’è che è già iniziata la raccolta firme per mano di un comitato spontaneo di cittadini (Comitato per la difesa dell’area verde di Corso Roma) che in pochi giorni ha raccolto quasi cinquecento firme.
Raccolta firme che è stata anche promossa dal “Comitato Carmagnola Città Viva” per bloccare la decisione della Giunta Comunale: “Siamo dispiaciuti e rammaricati per la decisione del Comune di dismettere queste aree in quanto per loro hanno un enorme valore affettivo e sociale poiché, oltre ad averle sempre mantenute in buono stato, sono luoghi di ritrovo, di rapporti interpersonali tra diverse famiglie della zona e anche luoghi per il tempo libero e per vivere la natura. Chiediamo al Sindaco di ripensare a questa decisione della Giunta e ascoltare i cittadini. Non bastano più le parole che vediamo sui manifesti elettorali di attenzione al verde cittadino, abbiamo bisogno che queste parole si trasformino in fatti”. Una scelta che peserà molto sul giudizio dei cittadini anche per la imminente tornata elettorale.
Intanto domani, venerdì 16 luglio, alle ore 18.30, i cittadini appartenenti al “Comitato per la difesa dell’area verde di Corso Roma” hanno organizzato un ritrovo nell’area in questione, osservando i dovuti distanziamenti e l’obbligo di mascherina. L’invito è di partecipare in tantissimi “per dare un segnale forte di presenza alla città e all’Amministrazione”.