Un’artista delle belle emozioni. È Tiziana Nocito (classe 1983), originaria di Moncalieri, ma ormai carmagnolese a tutti gli effetti. Dopo una lunga carriera da commessa, Tiziana decide di ritornare sui suoi passi e riprendere a fare arte, guidata dalla sua passione per il disegno, nata durante l’infanzia. È stato il padre a trasmettergliela, a far sì che lei intraprendesse un percorso di questo genere, prima con il Liceo artistico, quindi con l’Accademia di Belle Arti, nel corso di conservazione e restauro.
Oggi Tiziana è proprietaria di un laboratorio con sede a Carmagnola, che rappresenta il coronamento di un sogno e l’occasione per perseguire il suo obiettivo: portare l’arte in mezzo alle persone e nella semplicità del quotidiano.
Quando ti sei resa conto che volevi dare una svolta alla tua vita?
«Ho ascoltato la mia passione e nel 2013-14 ho ripreso i miei strumenti in mano e ho ricominciato a disegnare, perché sentivo il bisogno di farlo. Per quattro anni, ho frequentato un corso di tecniche pittoriche qui a Carmagnola, sperimentando la pittura a olio. Da lì ho iniziato a dipingere quadri e a mescolare varie tecniche. Nel 2020 mi è stata offerta l’opportunità di avere un laboratorio tutto mio e non ho potuto tirarmi indietro: era il mio sogno più grande. Così ho deciso di investire su di me e mi sono lanciata in una nuova avventura. A un anno e mezzo dall’apertura, sento di aver fatto la scelta giusta. Il laboratorio, che ho volutamente chiamato “Scaglie di colore”, è diventato, per me e per chi lo visita, una sorta di galleria espositiva, una casa per le mie opere, oltre che il luogo dove di fatto le realizzo, su scrivania o cavalletto».

Quali sono i soggetti e le tecniche che prediligi?
«In genere mi occupo di arte figurativa. I ritratti sono la mia specialità: rappresentare i volti significa molto per me, li considero lo specchio dell’anima. Per questo, mi ci dedico anima e corpo. Tendenzialmente per i soggetti prendo spunto da fotografie per poi reinterpretarle a mio gusto. Mi capita, a volte, che mi vengano commissionate delle opere. Ad ogni modo, pur rispettando la volontà di chi me le richiede, cerco comunque di metterci del mio e tirare fuori delle emozioni. La tecnica che prediligo è quella ad olio, che è la più pregiata, oltre che quella con tempi di lavorazione più lunghi. In linea di massima, però, mi piace variare e mescolare le varie tecniche, dall’acrilico all’acquerello. Utilizzo inoltre matite acquerellabili ed effetti glitter e gloss per rendere particolareggianti le mie opere».
Oltre a realizzare quadri, ti occupi anche di altro?
«Io mi occupo di tante cose, non mi pongo limiti: realizzo quadri, micro tele e vignette che definisco “divertenti”, che mostrano spaccati di vita quotidiana e su cui riporto sempre il titolo. In seconda battuta, seguo anche un discorso di customizzazione. Personalizzo quindi a piacimento capi di abbigliamento e scarpe, rendendole delle opere d’arte da indossare. Ho partecipato poi a rassegne artistiche nazionali e locali, a vari eventi espositivi di pregio e da due anni faccio parte dell’associazione torinese “Orizzonti contemporanei”, con a capo il critico d’arte Enzo Nasillo, che ha preso a cuore il mio percorso, definendo la mia arte “gioiosa e poliedrica”».
Cosa ami di più del tuo lavoro?
«Il fatto che non è mai uguale a se stesso. Mi piace variare, sperimentare, mettermi alla prova. Il mio obiettivo è fare avvicinare le persone al mondo dell’arte, trasmettere emozioni e sensazioni piacevoli attraverso uno stile che è solo mio, che è unico. La tecnica in tutto ciò influisce, ti permette di lavorare su tanti aspetti in modo diverso, ma non è il solo elemento utile per emergere. Serve l’emozione, la passione. L’arte per me è questo: libertà di espressione allo stato puro».
Pittori preferiti o a cui ti ispiri?
«Il mio pittore preferito è Van Gogh: nei suoi quadri ritrovo molte sfumature di colori. Altri pittori che apprezzo e di cui ho realizzato delle copie d’autore sono Gaugain, Hayez, Munch, Klimt e infine Frida, perché ha fatto della sua sofferenza un’arte».
Il Coronavirus quanto ha inciso sul tuo modo di fare arte?
«Ha inciso soprattutto sul mio stato d’animo. Ho comunque portato avanti i miei lavori in diversi settori della pittura, cercando di cogliere il lato positivo delle cose».
Obiettivi futuri?
«Come già detto, credo molto in quello che faccio e mi auguro di continuare a creare ed emozionare con le mie opere. Infine, mi auguro di continuare il percorso di lezioni private di disegno e pittura che ho intrapreso alcuni mesi fa, sia con i bambini che con gli adulti, in modo che la pittura diventi momento di relax e non solo una lezione scolastica».
Ulteriori infomazioni sono reperibili sui social: Instagram (@tittyartistdecocreazioni) e Facebook (Scaglie di colore Tittyartist)