Siamo tornati in zona bianca e si torna pian piano ad una vita normale. Lo abbiamo visto nelle serate di “Letti di notte” e dei “Giovedì sotto le stelle” in cui siamo tornati a “vivere” anche la convivialità delle serate all’aperto insieme agli amici. Il periodo di chiusura sembra sempre più lontano e scongiurato, visto anche il buon riscontro delle vaccinazioni, che in modo costante e repentino, coinvolgono tutti i cittadini.
Si spera che il peggio sia passato. Insomma, si tenta di tornare alla normalità cercando di dimenticare i brutti momenti dei mesi scorsi. Quello che invece normale non è, è la campagna elettorale in vista delle elezioni di ottobre. Lo avevo già detto qualche mese fa: “Sarà una campagna elettorale lunga e piena di colpi di scena” e in effetti così si sta rivelando.
Premettendo che vi è ancora più di un mese per la presentazione ufficiale di liste e candidati e quindi tutto può succedere, mentre vi scrivo sembrano esserci solo 3 candidati alla poltrona di sindaco (contro i cinque del 2016 e del 2011): l’attuale sindaco del centro destra Ivana Gaveglio, Angelo Elia per il centrosinistra e Roberto Frappampina, candidato di una serie di liste civiche che lo sostengono come Polo alternativo ai due tradizionali.
Come Corriere di Carmagnola abbiamo scelto di dare a tutti i candidati le prime pagine del nostro giornale in quanto riteniamo che i nostri lettori debbano avere ben chiaro chi sono chiamati a votare, almeno ne conoscano i volti. Già perché votare “Un sindaco” per cinque anni non dev’essere un atto automatico o dettato dall’impulso del momento: dev’essere una scelta ragionata e determinata.
Occorre conoscere, capire e farsi delle domande per poter andare nel segreto dell’urna a compiere il proprio dovere in modo consapevole. Occorre capire cosa “bolle in pentola” per i prossimi cinque anni e stabilire chi dei candidati possa nel miglior dei modi realizzare quelle scelte per la città e per il bene dei suoi cittadini. Basti pensare che tra pochi mesi dovrà essere approvato il PRGC, una sigla che vuol dire Piano Regolatore Generale Cittadino e dietro cui si cela il prossimo futuro della città. Infatti, chi approverà questo piano avrà la responsabilità di scegliere come si evolverà e come si espanderà la città nei prossimi decenni, decidendo anche gli interessi di chi dovrà realizzare questa espansione cittadina.
Un esempio, uno dei tanti che è possibile fare, di come votare questo o quel candidato sindaco non sia la stessa cosa, non sono tutti uguali: ognuno presenta una sua caratteristica e una sua linea di pensiero e di azione che caratterizzerà il futuro di Carmagnola.
Lo stesso vale anche per i consiglieri comunali. Sono ormai più di 25 anni che seguo la politica carmagnolese e frequento i Consigli Comunali. Spesso mi son chiesto: “Ma a cosa serve” perché molte volte si vedono scene che difficilmente si possono immaginare. Ma non pensate a dibattiti incalzanti o discussioni senza sosta in cui si “battono i pugni” sui banchi per argomentare le proprie idee. Spesso si assiste, e in questi ultimi cinque anni in modo frequente, a silenzi e “ordini di scuderia” dove gli interessi di questo o quel partito o di questo o quell’assessore, diventano più importanti delle opinioni dei singoli.
Anche per “fare” il consigliere comunale occorre, per chi viene chiamato dal voto del popolo a svolgere questo incarico, preparazione e dedizione. Quindi anche per i consiglieri è necessario discernere tra quelli che verranno presentati. Tra quelli che prima erano qua e poi all’improvviso sono passati di là. Tra quelli che si candidano solo per riempire la lista da quelli che, almeno speriamo, possano dare garanzia di impegno e coerenza nell’affrontare questo delicato compito.
Lo stanno provando tutti i partiti di Carmagnola, senza esclusione di alcuno, quanto sia difficile trovare persone che si dedichino alla politica. Non è semplice oggi fare questa scelta, quando ormai le ideologie sono passate ed è sempre più difficile identificare chiaramente gli obiettivi che si vogliono raggiungere, tramite scelte concrete e precise. Nel 1963 è uscito un famoso film che vi invito a vedere, “Gli onorevoli”. È la storia di cinque candidati alle elezioni (interpretati da Totò, Gino Cervi, Franca Valeri, Peppino De Filippo e Aroldo Tieri), in cui la comicità si sposa con la critica al “teatrino” della politica.
Antonio La Trippa, interpretato magistralmente da Totò, monarchico, tormenta i condomini suonando la carica e urlando i suoi slogan dalla finestra del bagno usando un imbuto a mo’ di megafono, ma quando si avvede dei loschi fini dei suoi dirigenti rivela alle persone che assistevano al suo comizio le loro trame e manda a monte la sua stessa elezione. Sono passati quasi 60 anni, ma il teatrino della politica a Carmagnola sembra essere lo stesso. Tocca ad ognuno di noi cambiarlo.