I referenti di partito: “Non ci interessano le poltrone, ma i contenuti”
Abbiamo incontrato i referenti di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese Federica Zamboni e Pier Antonio Pasquero per sapere da loro quale futuro per il partito di Renzi alle comunali carmagnolesi e dalle loro dichiarazioni al nostro giornale, le posizioni sembrano chiare.
“Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la nostra azione punta a migliorare la qualità della vita dei cittadini con scelte ragionate e consapevoli. Non saremo presenti con una lista di Italia Viva e di conseguenza non avremo un nostro candidato a Sindaco. Saremo però certamente presenti all’interno di una lista civica che condivida con noi passione per la politica e volontà di crescita delle persone e della Città. in questa fase storica occorre un sindaco o una sindaca autorevole e rassicurante che sappia far lavorare la squadra di governo senza incertezze, in sinergia con il territorio metropolitano e con lo sguardo alto, rivolto ai prossimi 10/15 anni,
I problemi come anche le soluzioni hanno spesso una dimensione più ampia rispetto al confine comunale e pertanto occorre dialogare continuamente con altri comuni e enti superiori per centrare obiettivi ambiziosi. Uno di questi per noi è il costituendo “Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese”, che deve diventare uno dei motori dello sviluppo del territorio e della crescita dell’occupazione. Occorre pertanto accompagnare e guidare la sua nascita con attenzione, affinchè avvenga su solide basi e non con un compromesso al ribasso, per intenderci”.
“Il nostro territorio – continuano i referenti di Italia Viva – ha enormi potenzialità che aspettano soltanto di essere valorizzate, sviluppate, fatte crescere: noi ci saremo per questo. Altro tema prioritario su cui ci batteremo è certamente la sanità. Intendiamo impegnarci fortemente per costituire un presidio di base che possa coprire le emergenze. Vogliamo che nasca con una macchina amministrativa efficiente, cioè che segua il paziente avendo tutte le informazioni necessarie. Chiediamo formazione costante e strutturata al personale medico e infermieristico. Parliamo di telemedicina, di un Distretto della salute che fornisca i servizi essenziali alla comunità e ai territori circostanti, in coerenza con la tanto nominata medicina territoriale, a partire da un pronto soccorso che rimanga sempre aperto, in tutte le condizioni ed evenienze.
Non ci interessano le poltrone, ma sappiamo che solo se sono occupate da persone qualificate e motivate possono fare la differenza: per intenderci uno non vale uno. Infine, ci teniamo a sottolineare che per ogni ruolo noi siamo abituati ad affiancare una donna e un uomo, molto di più di quanto previsto dalla legge con le quote rosa. Mancano ancora molti mesi alle elezioni, ma sui contenuti siamo già pronti”.