Riceviamo e pubblichiamo, in occasione del 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un messaggio molto speciale
Abbiamo scelto la rosa rossa per celebrare questa giornata particolare, il 25 novembre. Una rosa come simbolo che vuole raccontare una storia diversa, una storia vera. Raccontare i femminicidi. Non come fatti di cronaca nera, ma come azioni criminali, determinate dalla cultura dominante, che ritiene la donna colpevole e l’uomo distrutto dal diritto alla libertà personale delle donne e della loro volontà di autodeterminazione.
Come può una società che si dice avanzata tollerare le uccisioni di donne da parte dei mariti, dei compagni, dei fidanzati, dei fratelli, e a volte dei padri? Come possono, altri uomini e altre donne, tollerare questi atti come conseguenza di legittime scelte? E come possono alcuni giornali e altri mezzi di comunicazione continuare a non raccontare la verità dei fatti, considerando i femminicidi come coloriti episodi di cronaca nera?
Nulla può giustificare l’uccisione di una donna da parte di un uomo; nell’ordinamento giudiziario si punisce l’uccisione perché nessuno, per nessun motivo, è autorizzato a uccidere una persona. Anche il femminicida viene condannato, ma la cultura patriarcale dominante tende ancora a giustificarlo e la narrazione della storia fa pendere dalla sua parte il giudizio sul suo atto. Poveretto, disperato, depresso, vittima di un raptus di follia!
Basta tollerare e giustificare l’uccisione di una donna, sottomessi a un retaggio culturale che vede ancora oggi la donna, la ragazza, la bambina come una persona di minor valore, una persona che non ha ancora il diritto di vivere in pieno la sua vita, di affacciarsi al mondo delle opportunità che la vita può offrire a ogni essere umano!
Con un pensiero particolare rivolto alla nostra sorella Eufrosina, uccisa a luglio nella nostra città, tante donne hanno creato centinaia di rose per lanciare un messaggio forte, dai balconi e dalle finestre, per dire basta alla violenza contro le donne!
E tante donne, di diverse Associazioni, insieme vogliono ribadire il loro impegno contro la violenza, in tutte le sue forme.
Una rosa, tante rose, contro la violenza: per dire alle donne che non sono sole, che insieme possono trovare la forza e la motivazione per denunciare le violenze prima che sia troppo tardi e riprendere la vita nelle proprie mani!
RETE DONNE CARMAGNOLESI CONTRO LA VIOLENZA
L’iniziativa “Una rosa contro la violenza” è promossa da: Associazione Karmadonne, Andos Carmagnola, Gruppo Donne in Città, Circolo Arci Margot, Udi Carmagnola e OAMI Carmagnola
