Le polemiche sulla lettera che l’assessore Cammarata ha scritto al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Istruzione Azzolina si spostano nell’aula del Consiglio Comunale. Dopo la presa di distanza di Forza Italia che, con il Capogruppo La Mura e il consigliere comunale Pasquale Sicilia, hanno criticato aspramente le parole di Cammarata, ora tocca al Partito Democratico e al Movimento Cinque Stelle che in Ordine del Giorno congiunto (iniziativa mai successa prima) chiedono al Consiglio Comunale carmagnolese di “prendere le distanze dalle posizioni espresse dall’assessore Cammarata invitando tutti i cittadini ad attenersi alle norme di legge per la prevenzione del contagio”.
Una richiesta che non ha fatto che peggiorare le già difficili dinamiche che governano il centro destra carmagnolese, in cui molti esponenti di primo piano stanno contestando la parte predominante all’interno delle dinamica del centro destra proprio di Cammarata. Un rapporto andato in crisi a fine maggio con l’abbandono da parte dell’assessore del partito di Forza Italia di cui era segretario per entrare in Fratelli d’Italia e che oggi.
Ma cosa ha scritto Cammarata per far infuriare tutta la politica carmagnolese? “Da quando le scuole hanno riaperto – ci risponde l’assessore Cammarata –gli alunni della scuola primaria avevano l’obbligo di indossare le mascherine ovviamente per una questione di sicurezza, ma potendola abbassare se seduti al proprio banco mantenendo la distanza dagli altri alunni in tutte le scuole, comprese quelle di Carmagnola, e concordo con quanto prescritto dal governo. Nei mesi estivi si sono calcolati gli spazi tra i banchi per mantenere quella famosa distanza di un metro, come prescritto anche dall’Oms. Lo stesso Oms, con l’updat 39 del 21 ottobre e la conferenza tenuta a Ginevra del 19 novembre ha confermato che gli alunni soprattutto delle scuole primarie non sono fonte primaria di contagio. I dati del Piemonte indicano che da metà settembre al 16 Novembre su una popolazione scolastica di scuola primaria di circa 126.000 alunni si sono avuti, nell’arco di 2 mesi, mille alunni positivi, cioè lo 0,79%. Sul nostro territorio non ci sono stati casi di focolai nelle classi delle scuole primaria, ma casi di alunni che hanno preso il virus fuori dalla scuola. I dati che le scuole mandano settimanalmente al Ministero lo dimostrano. Nelle nostre scuole primarie non si sono infettati i compagni di classe degli alunni risultati positivi. È per questo che ho mandato una lettera al Presidente del Consiglio e al Ministro Azzolina, chiedendo i dati dei contagi delle scuole italiane, dati che come scrive il giornale “Il fatto Quotidiano” non sono più pubblici da un mese. Spiegateci con dati scientifici perché gli alunni delle scuole primarie devono tenere le mascherine anche quando sono seduti al banco e mantengono la distanza di sicurezza. Si tratta di bambini che hanno un’età dai 6 agli 11 anni. Sono nel pieno sviluppo della loro crescita fisica e intellettuale. Farli stare pe tutto il tempo che sono a scuola con la mascherina è necessario? Ovviamente io sono il primo a rispettare le regole e fino a che non cambia questa norma tutti devono rispettarla. Attendo la risposta dal Governo”.
“E’ proprio vero che gli italiani sono un popolo di ct della nazionale, ed in questo specifico momento sono diventati tutti “epidemiologi e/o virologi – afferma Sergio Grosso del Movimento Cinque Stelle – Tutti pensano di avere la conoscenza per affermare o contraddire quanto viene detto. E non da meno si è dimostrato l’assessore Cammarata con la sua “lettera” inviata al Ministro all’Istruzione, sull’uso obbligatorio delle mascherine per gli alunni delle scuole primarie anche quando sono seduti al banco. L’assessore chiede su quale base scientifica si sia presa questa decisione. Forse l’assessore non ha letto i dati forniti dall’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte non ha fornito in consiglio regionale in data 17/11/2020, relativi ai tamponi/contagi degli studenti (e del personale scolastico). Nella provincia di Torino su 15.025 studenti sottoposti a tampone, 3.119 sono risultati positivi (più di uno su cinque), mentre per il personale scolastico su 3.760 tamponi effettuati ben 1.472 sono risultati positivi (quasi uno su due)”.
“Sulla base di questi dati (se poi l’assessore ha dati differenti, vediamoli…) fare affermazioni – continua Grosso –come quelle presenti nella “lettera” dell’assessore, denotano una scarsa visione (e la conferma la si ha in quanto egli parla di Carmagnola come isola felice) di quella che è la situazione generale in cui stiamo vivendo, ed in cui sta vivendo la scuola italiana.
Aggiungo ancora che il governo non ha “speso centinaia di milioni per i famosi banchi a rotelle (su cui stendiamo un velo pietoso)”, ma ha semplicemente messo a disposizione dei dirigenti scolastici la possibilità di rinnovare l’arredo scolastico (banchi) con fondi aggiuntivi (per la prima volta negli ultimi venti anni forse, anni in cui si è assistito solamente a tagli alla scuola e alla sanità, da parte dei vari governi che si sono susseguiti). Stava poi ai dirigenti scolastici scegliere le attrezzature più idonee. Non ci risulta ad esempio che i dirigenti scolastici carmagnolesi abbiano ordinato alcun banco con rotelle! Ringraziamo tutto il personale scolastico per l’impegno che sta mettendo nel rispettare e nel far rispettare i vari protocolli di sicurezza in vigore nell’ambito scolastico, per far studiare in massima sicurezza i nostri alunni. Ma allo stesso tempo, chiediamo all’assessore di non divulgare “fake news” e soprattutto, invitare tutti i cittadini a rispettare ed attenersi alle norme di legge per la prevenzione del contagio, perché il diffondere informazioni non corrette sull’emergenza sanitaria può legittimare comportamenti pericolosi per la salute pubblica”.
“Come gruppo Movimento 5 Stelle Carmagnola– conclude Grosso- ci dissociamo quindi da quanto scritto dall’assessore nella sua “lettera”, e lo invitiamo a ritornare sui suoi passi, fornendo informazioni corrette e complete”.
Gli fa eco il segretario del Parti Democratico Federico Tosco: “Noi non vogliamo la revoca della deleghe dell’assessore e non chiediamo nemmeno alla Sindaca o alla giunta di esprimersi in merito a quella lettera. Con questo Ordine del Giorno noi intendiamo chiamare in causa il Consiglio Comunale e la coscienza di ciascun consigliere, affinché si prendano le distanze, tutti insieme, da un modo di far politica che mette in discussione le scelte fatte per tutelare la salute pubblica. Se pure le istituzioni, in questo caso un assessore di primo piano della nostra Città, in modo propagandistico divulgano informazioni che non trovano un fondamento scientifico, come possiamo pensare di sconfiggere questo dannato virus?”
Tosco punta l’attenzione anche su questa convergenza storica tra PD e M5S a Carmagnola e lancia un segnale inequivocabile ai “Grillini” e ad altre forze civiche in vista delle prossime elezioni comunali: “Questa convergenza certamente è un bel segnale e secondo me in alcune occasioni in questi anni di consiglio comunale si sarebbe potuto costruire qualcosa insieme. Detto questo, pensare al passato però è un ottimo esercizio per la mente, ma deve produrre delle elaborazioni che siano in grado di guidarci verso il futuro. Come ci immaginiamo la nostra Città da qui a dieci anni? Come Partito Democratico insieme agli amici e alle amiche di Carmagnola Insieme stiamo tracciando un percorso che ci consentirà di presentarci alle prossime elezioni da protagonisti. Se in Carmagnola ci sono delle forze politiche o sociali che possono portare dei contributi alla discussione, credo siano un valore aggiunto”.
“Questo ordine del giorno – commenta Cammarata – è strumentale per cercare di spaccare il centro destra carmagnolese. Ci hanno già provato ma non ci sono riusciti in quanto le passate dichiarazioni sono già state smentite. I dati occorre leggerli nella loro completezza e saperli interpretare”.
Si vedrà cosa succederà venerdì 27 novembre durante il Consiglio Comunale e se il consiglio comunale approverà l’ordine del giorno e quali conseguenze avrà questo voto.
E’ certo che queste polemiche e divisioni nel centro destra carmagnolese complicano i piani e i rapporti per le prossime elezioni comunali.