Nella foto di copertina: alcune delle volontarie dell’iniziativa “Vogliamo anche le rose”, 2019
Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Associazione Karmadonne, Andos Carmagnola, Gruppo Donne in Città, Circolo Arci Margot, Udi Carmagnola e OAMI Carmagnola lanciano, per l’occasione, la seconda edizione di “Vogliamo anche le rose”, iniziativa nata allo scopo di sensibilizzare i cittadini sul fenomeno della violenza di genere.
Spiegano le realtà carmagnolesi coinvolte: “Dopo l’installazione dell’anno scorso sulla facciata dell’ospedale San Lorenzo delle rose rosse create dalle volontarie, quest’anno tutti e tutte potremo realizzare la nostra personale opera d’arte floreale e appenderla dal 22 al 25 novembre sui balconi di casa“.
“Per diffondere l’iniziativa, ricordatevi di scattare una foto e condividerla sui vostri social network (possibilmente nelle stories) con l’hashtag #vogliamoanchelerose” dettagliano.
Chi avesse il piacere di aderire all’iniziativa, può ritirare i materiali necessari presso Casa Frisco, chiamando il 393.9096878, e seguire il video-tutorial pubblicato sulla pagina “Vogliamo anche le rose- Giornata contro la violenza sulle donne”.

25 Novembre: la riflessione della “Rete Donne contro la Violenza” di Carmagnola
“Il 25 novembre quest’anno cade nel pieno della pandemia da COVID 19 che sta causando milioni di vittime e stravolgendo la vita di altrettante persone in tutto il mondo” – sottolineano dalla Rete Donne contro la Violenza di Carmagnola -. In tale situazione disastrosa, la violenza di genere fa meno notizia: anche i 55 femminicidi registrati in Italia a fine ottobre (tra cui ricordiamo quello che ha colpito la nostra concittadina Eufrosina) non sembrano più suscitare tanta indignazione e vengono riportati di frequente come qualsiasi altro fatto di cronaca nera”.
“Eppure – proseguono – con l’emergenza sanitaria, le donne risultano maggiormente esposte a rischi per la loro salute e sicurezza: costrette nelle loro case, con relazioni sociali e amicali quasi azzerate, a volte sono spinte a convivere con gli autori di violenza trovando grandi difficoltà a chiedere aiuto, se non attraverso l’uso degli strumenti telematici quando ne dispongono, condizioni che toccano ogni comunità etnica e ogni classe sociale“.
La riflessione delle Donne si sofferma quindi sulle mille incombenze legate a un simile quadro di isolamento, giudicato difficile da sopportare: “L’emergenza – rimarcano – ha nei fatti peggiorato la situazione personale di molte donne, sommerse da nuovi gravosi lavori di cura. Oltre alle consuete faccende domestiche, devono assistere quotidianamente bambini e ragazzi privati della scuola in presenza e lasciati in balia della didattica a distanza, spesso precaria e improvvisata. E se hanno parenti anziani sono quasi sempre loro a prendersene cura, accollandosi esigenze, paure e fragilità”.
Per quanto riguarda la dimensione lavorativa, scrivono: “Sempre di più sono le donne che restano escluse o vengono espulse dal mondo produttivo, così come sono tante le lavoratrici autonome e imprenditrici che non riescono a resistere alla gravissima crisi economica. E perdere il lavoro significa spesso perdere l’autonomia economica, presupposto indispensabile per poter scegliere e decidere liberamente della propria vita”.
In conclusione, le Donne coinvolte nella Rete anti-violenza lanciano un appello: “Ora più che mai le Donne devono essere aiutate e sostenute. Fondamentali sono i servizi che negli anni si sono attivati, in primo luogo i Centri Antiviolenza con i loro Sportelli di ascolto diffusi sul territorio, che hanno visto aumentare in modo esponenziale le richieste di aiuto e le denunce di violenza”.
“Ma è compito di tutte e tutti sostenere i diritti e la libertà delle Donne e agire per il cambiamento e la rinascita sociale, lavorando per una società più giusta, basata sulle pari opportunità, sul rispetto delle differenze e la non discriminazione tra le persone, di ogni età, cultura e genere.”
“Noi, Donne carmagnolesi di varie Associazioni, insieme vogliamo ribadire il nostro impegno contro la violenza lanciando, con il simbolo della rosa, un messaggio di amicizia e di speranza!“