La Società Filarmonica è una delle istituzioni più antiche di Carmagnola. Nata come “Collegio Filarmonico” – presumibilmente prima del 1778, anno in cui l’allievo Giovan Battista Donina realizzò un dipinto raffigurante Santa Cecilia, patrona della Musica, ancora conservato presso la sede di via Giacinto Carena – la Scuola assunse nel tempo varie denominazioni, per diventare “Società” a tutti gli effetti solo nel 1837 e acquisire lo status di “ente morale” poco dopo (1906).
Numerosi furono gli avvenimenti che contrassegnarono da allora la storia della Società, dall’acquisto della sede della Scuola, nel 1894, al periodo della guerra, che minò le sue fondamenta. Nonostante ciò, la Società seppe resistere e, dal 1945 in poi, conobbe il suo massimo splendore, ospitando generazioni di musici e maestri di grande talento.
Ma passiamo la parola agli attuali amministratori musici Federica Galletto, Silvano Borgna e Luciano Bovetti…

Com’è organizzata al momento la Società Filarmonica? Quanti musicisti conta tra le sue fila?
“La nostra Società si caratterizza per la presenza di due formazioni: la banda junior, che coinvolge gli allievi del corso di musica, e quella senior. Le due realtà in verità sono una a favore dell’altra: i più grandi aiutano i più piccoli e viceversa, in un piacevole scambio di vedute, che ci consente di crescere e migliorare ogni giorno, abbattendo le differenze. L’obiettivo ultimo è infatti suonare insieme, passando dalla lezioni individuali alla banda vera e propria, prima giovanile, poi senior. Numericamente parlando siamo circa una quarantina in organico, oltre ai musicisti. Ma non c’è un limite d’età: la nostra sede è aperta a bambini, ragazzi e adulti”.
Quanto conta la formazione per voi?
“Moltissimo. Per questo motivo, ci avvaliamo, per i nostri corsi, dell’aiuto di insegnanti qualificati, che offrono una garanzia sia dal punto di vista didattico-qualitativo sia musicale. La maggior parte di loro proviene dall’Accademia di formazione musicale di Trofarello e accompagna gli allievi in un percorso di lezioni con cadenza settimanale”.
Quali strumenti è possibile studiare nell’ambito della Banda?
“Quasi tutti, dai più inconsueti, come le percussioni e il corno, ai grandi classici (saxofono, tromba, trombone, clarinetto, flauto traverso…). In genere, ogni strumento ha il suo maestro. Tuttavia, non mancano i momenti dedicati alla musica d’insieme, primo passo per entrare nella banda giovanile e valore aggiunto dell’intera formazione”.
Si può dire che la Banda sia propedeutica al futuro musicale degli allievi?
“La formazione bandistica rappresenta un buon punto di partenza. Aiuta gli allievi a sviluppare tutte quelle caratteristiche musicali effettivamente utili per proseguire negli studi. Inoltre, li stimola al confronto e alla collaborazione, dando spazio alla nascita di amicizie e di un profondo rispetto per età diverse che passa attraverso la musica”.
Come avete vissuto l’ultimo anno? E il periodo del lockdown?
“Il 2020 non è stato un anno semplice. Per via dell’emergenza sanitaria ancora in corso siamo stati costretti a interrompere le prove settimanali e tutte le nostre attività in presenza fino a fine giugno. La formazione è però proseguita online, tramite apposita piattaforma. Sempre online abbiamo preparato l’inno d’Italia, in previsione del 2 giugno, e il saggio finale, assemblando i diversi contributi registrati. La gestione della didattica a distanza è stata pesante, ma ha funzionato bene. E, grazie alla collaborazione tra le parti, quasi tutti hanno portato a termine il percorso senza troppe difficoltà”.
Quali eventi avete seguito e seguite maggiormente? E quali rientrano tra i vostri ricordi più belli?
“La nostra Società è ben radicata nel tessuto sociale di Carmagnola (e non solo). Le ricorrenze a cui partecipiamo nel corso dell’anno sono diverse e vanno dal 2 giugno al 4 novembre, dalla Festa di Santa Cecilia alla processione dell’Immacolata, fino alla tradizionale Fiera del Peperone e a eventi e feste fuori porta. Tra gli appuntamenti più belli, ricordiamo una sorta di giro d’Italia, con le musiche delle varie regioni, e lo spettacolo per l’anniversario della Grande Guerra, in collaborazione con il Gruppo Teatro Carmagnola. Grande successo hanno avuto anche la prima edizione delle canzoni del Festival, nel 2019, durante la Fiera del Peperone, in parte replicato quest’anno con l’evento ‘Sanremo vs Zecchino’, e lo spettacolo ‘Pinocchio’. Senza contare tutti i concerti organizzati in sinergia con le altre realtà carmagnolesi e i momenti musicali, incluso il classico giro natalizio nelle case di riposo e per le vie della Città”.
Quali cambiamenti ha subito la Banda negli anni?
“Spesso si tende a pensare alla Banda come a un qualcosa di statico. In realtà, il repertorio musicale della Banda è cambiato molto rispetto all’inizio e la sua immagine è riuscita a svecchiarsi soprattutto grazie al supporto dei suoi maestri, dallo storico Flavio Bar al nuovo arrivato (ma altrettanto talentuoso) Donald Furlano. Oggi la Banda è una formazione che aspira alla modernità, alla versatilità, pur conservando il suo imperturbabile classicismo”.
Progetti futuri, Coronavirus permettendo?
“Purtroppo la situazione è in continua evoluzione. Solo qualche settimana fa siamo stati spinti ad annullare il concerto di Santa Cecilia, previsto per sabato 28 novembre. Ci auguriamo che tutto torni presto alla normalità ovviamente. Ma se così non fosse, agiremo di conseguenza. Di certo, la Banda non si ferma!”.