Non serve andare troppo lontano per assaggiare un buon miele. A Carmagnola, tra le tante aziende agricole esistenti, ce ne sono almeno due la cui produzione è stata giudicata tra le migliori del Piemonte. Stiamo parlando de “Il Fuco Barbuto”, della famiglia Rolfo, e di “ColtivaThor” dell’agricoltore Luca Palermo, premiate lo scorso 18 ottobre durante il XIII Concorso Regionale “Ferrere Miele 2020”.
L’azienda ColtivaThor è arrivata prima classificata per il suo miele di tarassaco, prodotto a Carmagnola. Ma la vera sorpresa è stata il miele di ciliegio selvatico de “Il Fuco Barbuto”, categoria “Mieli rari”, realizzato a Bossolasco, in provincia di Cuneo, che ha ricevuto il primo premio assoluto, registrando il massimo del punteggio della giuria (20/20). La motivazione? “Miele perfettamente rispondente all’origine botanica dichiarata”.
“È sempre gratificante per l’apicoltore ottenere un simile riconoscimento” – dice Guido Rolfo, titolare dell’azienda.
Il Concorso si è svolto nell’ambito della VII edizione della Fiera Ferrere Miele, per la valorizzazione delle produzioni tipiche regionali, e ha riunito apicoltori da tutto il Piemonte.
“Non siamo nuovi a questo tipo di eventi – prosegue -. Già l’anno scorso, sempre a Ferrere, abbiamo portato a Concorso un altro nostro miele prodotto a Bossolasco, la melata di metcalfa. Ci piace metterci alla prova. E se i risultati arrivano significa che stiamo lavorando bene”.
Su come sia nata la sua attività, Guido Rolfo si esprime così: “Dopo svariati anni come restauratore, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e dedicarmi all’apicoltura, passione che mi accompagna fin dalla giovinezza, nonché attività di famiglia, intrapresa tempo addietro da mio padre. L’azienda ‘Il Fuco Barbuto’ – dove Fuco sta ad indicare il maschio dell’ape e Barbuto una mia caratteristica fisica piuttosto evidente, la barba- è nata però solo una decina di anni fa”.
Ed è proprio da qui che Guido è ripartito: “Oggi, la mia principale occupazione è fare il miele. Porto avanti l’attività con mia figlia, Elisa. E il mio futuro genero, Luca Palermo, anche lui grande appassionato di api, mi dà una mano. Ho tre apiari stanziali, uno a Bossolasco, nell’Alta Langa, mio luogo di nascita, uno a Carmagnola, sede dell’azienda, e il terzo a Niella Tanaro. Inoltre, a Camporosso, in provincia di Imperia, ho una postazione riservata alle piccole famiglie da svernare”.
Su quale sia l’obiettivo del suo operato, Guido non ha esitazioni: “Sicuramente ciò che cerco di fare è sensibilizzare i miei ‘vicini di casa’ e tutte le persone che conosco alla cultura dell’ape, che è spesso sottovalutata. Oltre a ciò, sono un fervido sostenitore delle produzioni locali”.
In merito ai progetti futuri: “Preferisco non sbilanciarmi troppo. Al momento, stiamo sperimentando la produzione di marmellate e dolci vari. Ma è tutto in divenire. Diversamente, come attività correlata, alleviamo galline livornesi, alimentandole con semi di canapa e usando propoli, un antibiotico naturale prodotto proprio dalle api, che viene aggiunto a piccole dosi nell’acqua”.
Per conoscere da vicino Guido Rolfo e i suoi prodotti a km0 non vi resta che fare un salto al Mercato di Carmagnola, in piazza Martiri. Barba a parte, non vi sarà difficile trovarlo.
