Clarissa e Stefano, entrambi originari di Carmagnola, sono i fautori di Inside Terrarium, un progetto incentrato sul mondo delle piante, nato per caso tra le mura domestiche e oggi sempre più consolidato sul territorio.
Cosa rappresentano le piante per voi e da quanto coltivate questa passione?
«Il contatto con la natura è parte integrante della nostra vita, ci trasmette libertà e serenità. Il nostro progetto nasce dalla voglia di portare le piante all’interno delle case, ma in un modo non convenzionale, così da poter rivivere sensazioni positive in ogni momento. Grazie all’unione tra le nostre passioni e i nostri lavori, giardinaggio e fotografia, circa 7 mesi fa, quasi per gioco, abbiamo creato i primi terrari, destando fin da subito curiosità nella gente. Questo ci ha spinto a credere nel progetto e a dare vita a Inside Terrarium».
Cos’è il terrarrium e come si crea?
«Il terrario è un ecosistema quasi autonomo, composto da piante all’interno di un vaso chiuso. La parte che richiede più tempo è la progettazione: la scelta del contenitore, dei substrati e delle piante. Dopodiché si inizia a dare forma al terrario».
Quali sono le azioni da praticare per mantenerlo?
«La gestione del terrario è piuttosto semplice. Gli accorgimenti per mantenerlo sono pochi, ma importanti: esposizione corretta alla luce, temperatura interna al vaso e umidità. Inoltre, la composizione necessita di essere bagnata pochissimo. La fotosintesi consente, infatti, alle piante di autogestirsi e di crescere in salute, grazie al ricircolo costante dell’acqua. Non dimentichiamo però che i terrari sono esseri viventi, da trattare con attenzione e cura».
Quali piante sono maggiormente predisposte a un tipo di composizione così innovativa?
«Non tutte le piante sono adatte a diventare parte integrante di un terrario, ambiente che ha, tra l’altro, un’alta percentuale di umidità. Ciò che ci ha spinto però alla realizzazione di una simile composizione è la possibilità di avere un pezzetto di mondo nelle proprie case: un angolo di sottobosco, di foresta o jungla. Pertanto, utilizziamo principalmente piante tropicali, felci e muschi, insieme a ghiaie, cortecce e pietre. Il tutto ci permette di creare composizioni che ricordano quei luoghi lontani».
Siete soddisfatti del vostro hobby?
«Siamo felici di aver intrapreso questo viaggio perché il percorso è sempre in evoluzione e le cose da imparare sono molte. Il tempo che dedichiamo ai terrari è spesso il nostro tempo libero. Tuttavia, abbiamo trovato una passione che ci permette di esprimerci e che continueremo a perseguire, in quanto motivo di fascino per molte persone, appassionate, esperte e non».
Dove è possibile trovare le vostre composizioni? Sono in vendita?
«Attualmente la nostra vetrina è la pagina Instagram “insideterrarium”. Non produciamo in serie: ogni pezzo è unico e personalizzabile. Il nostro lavoro si svolge generalmente su commissione, anche se abbiamo sempre qualche terrario pronto per ogni evenienza».
Un augurio per il futuro?
«Proseguire nel nostro cammino, migliorare e magari collaborare e creare sinergie con altre realtà e attività del territorio».