Assunta D’Amico ha anche analizzato la recente esperienza della Dad, la Didattica a distanza
POLONGHERA – FAULE – La nuova scuola primaria intercomunale di Polonghera e Faule di via Padre Rolfo ha intrapreso, sin dall’inizio, un percorso poco felice. Prima con l’ingresso degli alunni nelle aule, previsto nel settembre 2019, rinviato a inizio gennaio 2020. Poi è sopraggiunto l’annullamento forzato di tutte le attività didattiche in presenza per l’emergenza Covid 19, costringendo nuovamente tutti ad abbandonare i locali, utilizzando la Dad (Didattica a distanza), ma creando nuovi interrogativi sul futuro gestionale.
A parlare è la responsabile di questo plesso, Assunta D’Amico, 46 anni: « La mia personale esperienza con la Dad è stata quella comune a tutti, in quanto colti alla sprovvista. Abbiamo dovuto ingegnarci un po’ con la nuova situazione, andando un po’ a tentoni. Io ho comunque mantenuto sempre a distanza i legami con gli alunni, che sentivo puntualmente dal lunedì al sabato, o singolarmente, o collettivamente. Considero l’esperienza un ‘surrogato’ di scuola perché venivano meno i contatti umani, fisici e relazioni didattiche in presenza. È stato un cammino strano e lungo, soprattutto nel preparare i materiali, i vari file nominativi, i documenti da trasmettere e correggere».
Sul passato e futuro della scuola: «Lo scorso settembre abbiamo vissuto una situazione travagliata e, solo in corso d’anno, siamo riusciti a mettere piede dentro le aule della nuova scuola intercomunale di Faule e Polonghera con disagi, non solo con il trasloco. È stato infatti uno dispendio di energie non solo fisico, ma anche mentale. In questa scuola mi preoccupa per il futuro l’ingresso al mattino, in quanto il pullman per le nuove norme di sicurezza anti-Covid dovrà avere capienza ridotta per gli alunni. Nella scuola saranno poi regolate entrate e uscite scaglionate. Si parla inoltre di una possibile data di inizio, il prossimo 14 settembre. Tante sono le problematiche, ma altrettante sono le risposte nulle. I Comuni dovranno sicuramente incaricarsi di interventi importanti che richiederanno il dimezzamento della scuola. Noi attraverso l’Istituto di Moretta stiamo formulando varie ipotesi di orario in bozze di idee, una il ridotto al mattino con 4 ore giornaliere. Sicuramente queste problematiche di gestione non sono colpa del nostro plesso, anzi direi che la direttrice Laura Marchisio si è fatta in quattro per disporre tutte le misure e i mezzi necessari di cui la scuola aveva bisogno. Non ho dubbio nel dire che questa situazione sarà una ‘condizione di pena’ anche per le famiglie, soprattutto i genitori impegnati col loro lavoro, che dovranno assistere ancora nell’incertezza i loro figli. Il punto chiave è che bisognerà aprire a prescindere, una ripartenza è fondamentale. È ancora un punto interrogativo l’anno prossimo 2020-2021. Non si potrà iniziare come i classici, ma secondo protocolli governativi di sicurezza. Nella sede scolastica in presenza si dovrà contare anche sulla mediazione di Alpini, Croce Rossa e volontari locali. Nel campo delle ipotesi circola anche la voce di una didattica mista, cioè in parte in presenza e in parte telematica».