In merito alla recente notizia della scissione di Forza Italia e dell’approdo dell’assessore Cammarata e di tre consiglieri comunali in Fratelli d’Italia, abbiamo chiesto un commento a Paolo Sibona, capogruppo di “Carmagnola Insieme” nel Consiglio Comunale.
Capogruppo Sibona, come commenta questi avvenimenti?
Ho letto il vostro articolo di ieri e condivido l’impressione che qualche cambiamento fosse nell’aria da mesi, certamente si tratta di un’operazione spregiudicata per i tempi e per i modi. Al momento non è ancora chiaro il quadro complessivo, constatiamo che molti tra i diretti interessati non nascondono di essere stati presi alla sprovvista. Non tocca certamente a noi intrometterci negli affari interni degli altri partiti, ognuno è libero e responsabile delle proprie scelte: ma trattandosi di scelte politiche, c’è anche una responsabilità verso gli elettori e l’opinione pubblica, quindi penso che un fatto come questo alimenterà giustamente il dibattito politico in città.
A suo avviso si tratta di manovre tattiche o è in corso una spaccatura nel centrodestra?
Leggo che i quattro amministratori hanno già professato fedeltà immutata alla sindaca Gaveglio, e non ho motivo di dubitarne: non vedo alcuna convenienza da parte loro a destabilizzare l’amministrazione comunale. Piuttosto si tratta di una “mossa del cavallo”, come direbbe Camilleri. Questa operazione a quanto emerge dai primi commenti spiazza vari interlocutori. Innanzitutto, molti esponenti locali di Fratelli d’Italia, che si trovano di fronte al fatto compiuto. Poi il gruppo di Forza Italia, usato come un tram da cui scendere ora che il vento del consenso sta cambiando. E poi c’è qualche retroscena francamente curioso, su cui sarebbe intrigante se voi giornalisti scopriste qualcosa di più.
A cosa si riferisce?
Ricordo tre mesi fa le foto dei consiglieri La Mura e Sicilia (del gruppo di Forza Italia, n.d.r.)ritratti al gazebo di Fratelli d’Italia, che venivano esibiti sui social, con tutte le voci di un possibile loro avvicinamento. A quanto pare invece Cammarata è stato più veloce, e ha chiuso a Torino un accordo che lascia Surra e Quaterni col cerino in mano di una Forza Italia in forte crisi a livello nazionale. Ricordo anche che nel 2016 Forza Italia era già in calo di consensi, mentre a Carmagnola ottenne un ottimo risultato, e credo che il ruolo di Surra come capolista fu determinante per trainare la lista, che ottenne infatti ben sei consiglieri. Mi chiedo se l’elettorato di Albani, Gerbino e Tuninetti, che immagino composto in prevalenza da moderati e liberali, dal mondo delle professioni e dell’agricoltura, siano soddisfatti da questo cambio di casacca che, comunque la vediamo, rappresenta un’oggettiva sterzata a destra dell’amministrazione carmagnolese. E poi un pensiero non può non andare ad Alessandro Salamone, estromesso dal centrodestra nel 2016, rientrato in gioco alle ultime regionali proprio con Fratelli d’Italia, e che ora si ritrova nuovamente nello stesso partito con Cammarata.
Quindi pensa che anche la linea politica dell’amministrazione locale risentirà di questi cambiamenti?
Finora l’assessore Cammarata ha esercitato un ruolo di assoluta preminenza nell’azione amministrativa, ottenendo (e a quanto si dice, spesso imponendo) un’obbedienza incondizionata in giunta e in consiglio. Sappiamo che i malumori non mancano, anche se non emergono. Bisognerà vedere come i nuovi equilibri incideranno sullo stato delle cose. Personalmente, penso che si tratti di manovre per posizionarsi, per calcolo elettorale. Già ieri, alle prime voci dell’accaduto, ho citato la frase di Flaiano “Gli Italiani corrono sempre in aiuto del vincitore”. Ora Fratelli d’Italia è il treno su cui saltare. Nulla di nuovo, eviterei di invocare ideali e valori per giustificare l’operazione.
Insomma a suo giudizio sono manovre elettorali. E il 2021 in effetti si avvicina: la ricandidatura di Gaveglio non pare messa in discussione, cosa pensa di fare il centrosinistra alla prossima tornata?
Il centrosinistra deve proporre un’alternativa seria, con una visione della città e un progetto complessivo. Non è solo questione di nomi: se penso alle liste che hanno supportato la mia candidatura a sindaco, vedo tanti uomini e soprattutto tante donne che sarebbero ottimi amministratori. Già a inizio anno abbiamo avviato un percorso per riunire in modo più efficace la coalizione, per ripartire come si usa dire “dal basso”, dalla partecipazione, dall’ascolto. Purtroppo, le azioni già programmate hanno avuto, come tutto, un arresto per l’emergenza sanitaria. E come gruppo di minoranza, abbiamo scelto un atteggiamento responsabile e costruttivo durante l’emergenza, evitando le vergognose strumentalizzazioni di cui invece danno prova ogni giorno a Roma quei politici che non perdono occasione per comportarsi da sciacalli contro il governo. Da qualche settimana stiamo riorganizzando la nostra attività sul web e in remoto, per essere pronti alla ripartenza. Penso che sarebbe un grave errore pensare di uscire da questa crisi “ritornando come prima”. Questa tragedia può e deve essere l’occasione per ripensare il nostro mondo, il nostro paese e, nel nostro piccolo, la nostra città. Abbiamo un anno davanti. Noi vogliamo riunire tutte le forze politiche e sociali, i cittadini singoli e associati, che condividono questa aspirazione: una nuova Carmagnola da progettare e costruire insieme.