Centinaia sono le attività nel nostro Paese che hanno lamentato, negli ultimi giorni, ingiustizie e concorrenze sleali a seguito delle restrizioni imposte dal Governo Conte lo scorso 26 aprile.
Tuttavia, non sono mancati i tentativi, da parte delle diverse regioni, di “contrattare” con il governo l’ipotesi di un calendario anticipato per le riapertura di alcuni negozi, inclusi quelli dedicati ai servizi alla persona.
Anche a Carmagnola, la situazione non è di facile gestione e si fa sempre più tesa.
“Negli ultimi giorni ho ricevuto moltissime segnalazioni da parte di imprenditori del nostro territorio , parrucchieri, titolari di centri estetici preoccupati per la prosecuzione del lockdown”. Così il sindaco Ivana Gaveglio in un sintetico messaggio riportato sul sito istituzionale del Comune di Carmagnola.
“La situazione in cui si trovano i titolari e i dipendenti di queste attività, chiuse ormai da più di un mese e con la prospettiva di altre settimane di chiusura è davvero drammatica – prosegue il sindaco -. Il bonus predisposto dalla Regione Piemonte va incontro alle stringenti necessità di liquidità degli esercizi“.
Il sindaco si sofferma poi sulla questione della concorrenza sleale da parte di persone che esercitano l’attività illegalmente a domicilio, mettendo a rischio la salute dei clienti e la propria.
“L’attività svolta in queste modalità non è legale; è perseguibile per legge e mette a rischio la salute pubblica – conclude -. Intensificheremo i controlli, per evitare che il fenomeno dilaghi, anche nel rispetto dei tanti professionisti onesti che nell’attesa di poter riaprire si stanno preparando per poter ricevere i propri clienti in sicurezza e nel rispetto delle norme”.
L’appello delle operatrici del benessere
Intanto, prosegue l’appello delle operatrici del benessere a Carmagnola. Tra le tante voci, anche quella di Rita Vinci, titolare del negozio di parrucchiera Il Salotto di Rita.
“Sono una parrucchiera orgogliosa di lavorare da quasi 37 anni. Alla difficoltà di tenere chiuse le nostre attività, si aggiunge lo sconforto, l’ansia, la preoccupazione per questo virus, per i malati, per i morti, per un futuro incerto per tutti noi artigiani titolari e collaboratori” – spiega Rita.
“Non mi soffermo a raccontare il mio caso nello specifico però oso pensare accomuni tutti i colleghi, anche di altre professioni affini – prosegue -. Vorrei pertanto che questo mio appello arrivasse a tutti i concittadini e alle autorità. Sicché sia chiaro il perché della nostra richiesta di farci riaprire il prima possibile”.
Rita conclude quindi il suo messaggio sottolineando l’impegno degli operatori del benessere nella gestione dell’emergenza covid e l’importanza del loro lavoro nella vita di tutti i giorni.
“Ci impegniamo – come è sempre stato per altro – al rispetto dell’igiene con le normative di prevenzione covid. In breve: sanificazione, mascherine, guanti, distanze, visiera ecc…e ovviamente contingentamento degli accessi. Tali misure sono, seppur rafforzate ora, già nell’ordinario bagaglio della nostra professionalità e sono rivolte a noi, alle clienti, ai nostri collaboratori. Fidatevi di noi! Ripartiamo! Perché si può; perché viviamo del nostro lavoro; perché forniamo un servizio alla comunità”.