Lorenzo Piana, alias Re Peperone, racconta la sua quarantena, esprimendo solidarietà ai tanti carmagnolesi e non colpiti dal coronavirus
Il 25 febbraio scorso veniva annullata, causa emergenza coronavirus, la tradizionale sfilata di carri allegorici a Carmagnola, mettendo un punto fermo all’edizione 2020 del Carnevale.
Da allora, il carignanese Lorenzo Piana, detto “Renzo”, è stato costretto ad appendere nel buio del suo armadio gli abiti della maschera che impersona da ben trent’anni, quella di Re Peperone.
Tuttavia, nonostante la sospensione di incontri e sfilate, Renzo non ha mai smesso di avere contatti con il suo gruppo folkloristico e di pensare ai suoi seguaci con affetto.
“Dal 26 febbraio scorso sono a casa nel rispetto delle misure di contenimento per combattere questo virus – spiega Renzo -. Mi auguro che la pandemia possa finire il più presto possibile e nel migliore dei modi, anche se purtroppo ci sono già stati tanti casi di malattia e decessi a Carmagnola e non solo. Mi sento vicino a coloro che soffrono o hanno sofferto negli ultimi tempi“.
In merito alla Fase 2 e alle possibilità future di una ripresa totale: “Non abbassiamo la guardia, perché non abbiamo ancora vinto la battaglia e basta un passo falso per ricadere nel contagio”.
Carmagnola in un libro sul Carnevale per i 50 anni della Regione Piemonte
Renzo esprime poi la sua gratitudine per le recenti “conquiste” in ambito carnevalesco.
“Siamo stati inclusi nel libro ‘Carnevale in Piemonte: maschere, personaggi e costumi della tradizione‘ realizzato in occasione dei 50 anni della Regione” – racconta Renzo.
Il volume, di recente pubblicazione, nasce con l’obiettivo di “proporre un’istantanea, un primo censimento sulle maschere e le tradizioni carnevalesche tuttora celebrate in numerosi comuni piemontesi – si legge nell’introduzione di Stefano Allasia, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte -, alla ricerca di episodi curiosi realmente accaduti e tramandati attraverso le generazioni oppure frutto della fantasia popolare“.
Tra le città coinvolte nel progetto, non poteva mancare Carmagnola, con una mezza pagina riservata alle maschere cittadine e alla loro storia, dal 1952 a oggi.
“Sono orgoglioso e condivido l’ennesimo traguardo e prova di stima e fiducia con la Bella Povronera, Karin Borga, e il mio gruppo folkloristico che, da qualche anno, ci accompagna in tutti i nostri incontri” – sottolinea Renzo.
Infine, sulla difficoltà di convivere con una situazione non semplice per chi, come lui, è abituato a stare in mezzo a moltissima gente, da tutta Italia: “Sarà dura, ma dovremo adattarci e adattare le nostre manifestazioni a nuove regole. Per ora, restiamo in allerta: guanti, mascherina e distanza di sicurezza”.