La situazione in Piemonte, la lettera di una cittadina al premier Conte e altre iniziative testimoni di una Carmagnola solidale
Un lockdown lungo tre mesi. È la prospettiva di molti operatori del benessere e dei servizi alla persona, costretti dall’ultimo decreto del Governo Conte a rimandare l’apertura dei propri negozi a inizio giugno.
Parrucchieri, centri estetici, tattoo studio: tutte attività commerciali considerate “non essenziali”, eppure in qualche modo tassello importante per la ripartenza del paese, di una certa “normalità” nella routine di ognuno di noi.
Solo in Piemonte si contano, infatti, oltre 12mila imprese artigiane del benessere, con circa 22mila addetti impiegati. Ciò significa che il rischio di una vera e propria “crisi” di settore è ancora maggiore, considerata la notevole perdita economica causata dalla chiusura forzata e dalla concorrenza sleale di chi continua abusivamente a incassare soldi, offrendo in nero i propri servizi.
Per questo, Confartigianato ha presentato al Governo una serie di proposte operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura dei saloni.
“La situazione per il settore benessere è pesantissima. Saranno tante le attività che non avranno più la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale” – affermano Enrico Frea e Stefania Baiolini, responsabili settore acconciatura ed estetica di Confartigianato Piemonte.
“Abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia, sanificazione -commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte -. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora rimaniamo sbalorditi dalla superficialità con cui il Governo mette in quarantena per tre mesi l’intero settore del benessere”.
Carmagnola, la protesta corre sui social
Anche a Carmagnola, l’impossibilità di un allentamento del lockdown per gli operatori del benessere ha causato non poche perplessità e polemiche.
Tra l’altro, acconciatori ed estetisti sono stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori.
Scrive l’imprenditrice di bellezza carmagnolese Sonia Faro, sul suo profilo Facebook, rivolgendo “una supplica rispettosa, chiara, ferma, motivata” al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:
“Un’impresa su tre non è in grado di reggere l’impatto di un altro mese senza incassi. I presupposti per una riapertura anticipata esistono. Accettiamo le disposizioni, il rapporto 1:1. Non ci chiedete però di chiudere le nostre attività!”
La lettera prosegue spiegando che mancano aiuti concreti dallo Stato e che i pochi previsti “per molte imprese, servono a coprire a malapena quelli di un giorno”.
“I costi continuano a essere quasi gli stessi – sottolinea Sonia-. E non ha senso dilazionarli quando i profitti sono praticamente nulli”.
“Decine di migliaia di persone sono state consegnate all’abusivismo incontrollato, moltiplicando i rischi di contagio – prosegue-. Chiedo al Presidente di ascoltare con attenzione diretti interessati, associazioni e parti sociali, di restituire dignità ad un mestiere e a chi chiede solo di poterlo svolgere, al più presto, nel pieno rispetto delle disposizioni indicate“.
“Serve coraggio. Serve ridare speranza, forza, cuore, a chi merita un segnale concreto! SERVE RIAPRIRE. Nel rispetto delle regole e delle persone che certamente le sapranno rispettare. Serve generare fiducia, prima che venga smarrita per sempre… Perché non si può distruggere in un trimestre ciò che è stato creato, spesso, con anni e anni di impegno, di passione, di dedizione“.
Carmagnola, operatori del benessere solidali con la clientela
Ma se da un lato le polemiche sono all’ordine del giorno, dall’altro c’è chi continua a mantenere un atteggiamento positivo, a rincuorare e rassicurare i propri clienti.
“Siamo dispiaciute di non poter ancora riaprire, perché oltre al nostro lavoro ci manca molto il contatto con i clienti, le chiacchere, le battute, le risate – scrivono Nadia, Laura e Chiara del centro Bellezza & Benessere di Carmagnola, in un post pubblicato sul gruppo Facebook CarmagnolaZONE -.
Attualmente, siamo in contatto con delle aziende per avere tutti i materiali richiesti e i prodotti che ci servono per tornare a lavorare con tantissima grinta e voglia. Quindi, stringiamo i denti e manteniamo l’umore alto. Noi ci siamo per qualsiasi cosa”.
Le iniziative degli operatori del benessere a Carmagnola
Tante sono poi le iniziative che gli operatori del benessere stanno portando avanti per far fronte a questo periodo di estrema difficoltà, dalla consegna a domicilio di cosmetici e prodotti per la cura della persona allo scambio telefonico di consigli, molto ben accetto dai clienti più affezionati.
Infine, c’è chi, nonostante la crisi, già sta pensando al futuro, al post-coronavirus. Per ripartire insieme, più forti di prima.