Torna a salire il numero dei contagiati nella città del peperone. Dopo la dichiarazione del sindaco Ivana Gaveglio, venerdì 17 aprile, con 150 persone positive, sembrava che per Carmagnola potesse iniziare la curva di discesa delle persone contagiate da Coronavirus.
Ma da alcuni giorni i casi sono nuovamente in aumento, contrariamente a quanto succede nel resto del Piemonte.
Oggi la Regione Piemonte ha annunciato sul suo sito che gli infetti Covid-19 a Carmagnola sono ben 177, uno ogni 166 abitanti.
Oltre a questo non è si ancora risolto il problema all’interno delle RSA, le residenze sanitarie assistite o case di riposo per anziani, a Carmagnola. La situazione è esplosa dopo la rivolta degli operatori sanitari della Casa di riposo S. Antonio il 14 aprile scorso: su 50 ospiti, oltre 40 sono risultati positivi al virus e il personale ha chiesto sicurezza e misure adeguate di prevenzione per poter rientrare ad assistere gli anziani.
Carmagnola conta ben 6 strutture sanitarie assistite che accolgono al loro interno oltre 365 ospiti con quasi un centinaio di operatori al loro interno tra sanitari, amministrative, cuochi e assistenti. Da inizio marzo queste strutture sono chiuse a parenti e amici degli ospiti che possono solo contattarli al telefono o con videochiamate.
Dopo questa protesta sono iniziati i rilievi con i tamponi solo in una RSA che però sono stati eseguiti solo in modo parziale. Nelle altre strutture si attende in settimana l’arrivo del personale sanitario specializzato nel reperimento dei tamponi a ospiti e personale.
Oss, infermieri rivendicano tutti i dispositivi di protezione individuale necessari per preservare se stessi, ma soprattutto gli ospiti delle residenze, che richiedono cure e attenzioni che annullano inevitabilmente la distanza fisica richiesta per scongiurare un eventuale contagio.