LOMBRIASCO – L’emergenza mondiale del Coronavirus non ha nemmeno risparmiato l’Istituto Salesiano di Lombriasco, chiuso come tutte le scuole dallo scorso 12 marzo. La sede d’istruzione ha quindi preso le rispettive misure da adottare, così come previsto dal decreto governativo, per prevenire la drammatica situazione di contagio. A commentare il triste periodo è don Marco Casanova, direttore dell’opera e comunità salesiana a Lombriasco dal settembre 2015, ma precedentemente, dal 2001 al 2011, già insegnante e sacerdote di paese. Precedentemente fu invece direttore presso i Salesiani di Vigliano Biellese. Perito agrario e laureato in Scienze Agrarie, don Casanova crede profondamente nella possibilità e nella necessità di un impegno basato su una formazione agraria a sostegno dell’agricoltura sostenibile, sulla scia dei principi cristiani impartiti da Papa Francesco.
In quali modi l’Istituto salesiano sta fronteggiando l’emergenza?
«La scuola salesiana di Lombriasco ha continuato la sua attività cercando subito con i mezzi offerti dalla tecnologia di essere vicino agli studenti e alle famiglie, continuando attività didattica a distanza. La parrocchia ha continuato, nel rispetto delle norme, a offrire la sua presenza pastorale. Per mantenere un collegamento, la comunità salesiana, alle ore 10.30 della domenica, propone la celebrazione della santa.messa della comunità religiosa in diretta sul gruppo Facebook “Ex allievi salesiani Lombriasco”. L’azienda agricola della scuola si è attivata con la possibilità di consegna a domicilio per prodotti di allevamento e avicolo».
In che modo i salesiani, in questo drammatico momento storico, stanno interagendo con gli istituti gemellati nel mondo? «Come salesiani abbiamo avuto un incontro a livello mondiale poco tempo fa a Torino, prima dell’emergenza attuale. Questo capitolo ha eletto il decimo successore di don Bosco e ha riguardato un lavoro che orienta il cammino della congregazione per i prossimi sei anni. A livello regionale e nazionale il collegamento con gli altri istituti ora passa attraverso la videoconferenza. Varie opere salesiane si sono attivate per mantenere, se pur a distanza, la presenza fra i giovani». .
Le sue raccomandazioni a tutta la comunità lombriaschese e non solo. «Può sembrare scontato, ma mai troppo, il ripetuto invito a rispettare il famoso ormai stare a casa. Anche come educatori cristiani lo possiamo e dobbiamo ripetere. Alle famiglie della scuola ribadisco che la scuola continua ad essere attiva. Agli insegnanti il ringraziamento per l’impegno e la passione sempre mostrata, anche questa triste situazione. Al nostro paese e al territorio siamo sempre vicini come parrocchia, anche se in modo diverso. Non era mai successo di doverle lasciare sole le parrocchia alla domenica, anche a loro la nostra vicinanza».
Quale sarà il futuro di “Agricultura” e le prossime manifestazioni salesiane con gli scambi cultural-professionali nel mondo? «La prossima manifestazione di ottobre è in fase di programmazione, ma ora regna l’incertezza, non prevedendo ancora se alcune persone potranno spostarsi da certe zone del mondo. Chissà, forse avremo una seconda edizione caratterizzata da presenze internazionali nello stile della scuola a distanza. Il nostro cortile attende inoltre di tornare a riempirsi di ex allievi, allievi, scuole, operatori del settore agroalimentare».