In questi giorni di isolamento per il coronavirus, molti carmagnolesi stanno cercando, a diversi livelli, di rendersi utili, di dare una mano, di mettersi in gioco per la propria Città.
Mascherine: le azioni del comune
Tutti le vogliono, eppure sembrano essere introvabili. Stiamo parlando delle famose mascherine. Ma quando devono essere indossate? L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a questo proposito, continua a sostenere che le mascherine servono soprattutto in contesti in cui è presente un’elevata circolazione del virus e, quindi, un potenziale rischio di contagio. Non sarebbero, pertanto, necessarie quando si cammina all’aperto e viene garantita la distanza di sicurezza tra i soggetti. Nonostante ciò, nell’ultimo mese, sono letteralmente andate a ruba, trasformandosi per i più in una sorta di “coperta di Linus”. E mentre in alcuni comuni del territorio si è fatto tanto, sin da subito, per fornire ai cittadini anche solo una minima protezione, a Carmagnola il problema è andato avanti per diverso tempo, causando non poche polemiche.“Stiamo supportando al massimo gli operatori sanitari dell’ospedale San Lorenzo, perché sono loro che si prendono cura della salute dei carmagnolesi – ha affermato il sindaco Ivana Gaveglio in un video messaggio del 25 marzo scorso -. Abbiamo acquistato 8.000 mascherine chirurgiche, 500 mascherine FFP2 e 500 mascherine FFP3 e le doniamo all’ospedale, che in questo momento ne è sprovvisto, per garantire la massima protezione a medici e infermieri“. Una doccia fredda per i cittadini, speranzosi fino all’ultimo di poter avere le tanto attese mascherine. Tuttavia, dopo sole due settimane, anche a fronte delle numerose lamentele pervenute, la situazione ha preso una piega inaspettata. “Abbiamo trovato una ditta carmagnolese disponibile a produrre le mascherine – ha sottolineato il sindaco in un avviso del 3 aprile -. La distribuzione interesserà tutto il territorio comunale e sarà effettuata, dal 6 aprile, dai Carabinieri in congedo, ben riconoscibili dalla loro divisa. A ciascun nucleo famigliare sarà consegnata, direttamente nella buca della posta, una mascherina in TNT (tessuto non tessuto), doppio strato, riutilizzabile e lavabile, fino a un massimo di 5 volte, a 30°”. E così è stato. La mascherina promessa è arrivata puntuale in tutte le case, il 6 aprile come i giorni successivi.
Mascherine: le azioni di privati cittadini e associazioni
Ma una mascherina non è sufficiente: può essere utilizzata da un solo componente per famiglia e, soprattutto, non ha vita lunga. Ecco perché, accanto alla risposta dell’amministrazione comunale, resistono le associazioni di solidarietà attive sul territorio. Come Karmadonne, che si sta impegnando, con le Karmasarte e le sarte del Gruppo Donne in Città e della Caritas, nel confezionamento di mascherine fai da te, da distribuire gratuitamente a chi ne fa richiesta. È sufficiente telefonare al numero 328.3455208, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17, e attendere di essere richiamati per passare a ritirarle direttamente presso la sede di Casa Frisco.
Infine, resiste anche l’azione dei privati cittadini, di coloro che sanno cucire e mettono la loro arte al servizio degli altri, consapevoli che le mascherine autoprodotte servono comunque a tutelarsi, in assenza di risorse migliori. In sostanza: meglio avere la mascherina, che non averla.
Donazioni e raccolte fondi
Numerose sono poi le raccolte fondi e le donazioni che associazioni e aziende stanno portando avanti per contrastare l’emergenza.
“Nelle scorse settimane, abbiamo coordinato gli acquisti di altro materiale sanitario con privati cittadini generosi – ha spiegato il sindaco Ivana Gaveglio nello stesso video messaggio lanciato il 25 marzo sulla pagina Facebook della città -. Proprio oggi (25 marzo) abbiamo consegnato 20 caschi respiratori nelle mani della dottoressa Silvia Testa, al San Lorenzo”. Oltre alle donazioni, il sindaco ha affermato di aver istituto, a livello comunale, un fondo di 100 mila euro, “da destinare sulla base di priorità e necessità per Carmagnola e i cittadini”. Un gesto di speranza, che si va a sommare al prezioso lavoro dei volontari della Croce Rossa e all’appello di alcuni temerari carmagnolesi, che, in pochi giorni, hanno raccolto più di 5000 euro per l’acquisto di materiali e dispositivi di protezione individuale (tute, camici, occhialini, guanti, termometri, ecc…) da consegnare al personale sanitario del nostro ospedale. Ma non finisce qui. Altre donazioni sono in arrivo. Testimoni che possiamo davvero essere uniti nella lotta contro il virus, anche se distanti.
Come fare la propria donazione?
È ancora possibile fare la propria donazione partecipando a una delle tante raccolte fondi attive sul territorio. Tra gli altri, hanno aperto una raccolta fondi: il Comune di Carmagnola, l’Asl To5, la Fondazione Opera Pia Cavalli, l’Usd Salsasio.
Inoltre, dal 1 aprile, su avviso dell’Asl To5, non è più possibile fare consegne di materiali direttamente negli ospedali, San Lorenzo incluso. Tutte le donazioni saranno d’ora in poi ritirate e gestite dalla Protezione Civile locale.
ARTICOLO AGGIORNATO AL 7 APRILE 2020
