Questa volta Carmagnola si è contraddistinta. Sì, sembra strano ma la nostra città è forse uno dei pochi Comuni governati dal centro destra che, nelle aule del Palazzo Comunale, è riuscita a trovare una compattezza, per nulla scontata e per nulla normale, attorno alla proposta del Movimento Cinque Stelle di conferire alla Senatrice della Repubblica Liliana Segre la cittadinanza onoraria.
Ho scritto un pezzo a commento di questa decisione e su chi è la nuova cittadina carmagnolese che potete leggere a pag. 11 ma vorrei riflettere con voi su alcune questioni che mi sembrano importanti.
Nella mozione presentata in Consiglio da Sergio Grosso si motiva la decisione sottolineando che: “(…) Vista la necessità di superare il clima d’odio che ha visto la senatrice vittima di minacce in seguito alla presentazione di una mozione per istituire una commissione straordinaria contro l’odio, razzismo e antisemitismo evidenziandone il disvalore e dimostrando quanto sia ingannevole il fascino esercitato sui più giovani capace di conquistare i ragazzi che non hanno anticorpi contro un certo tipo di retorica, la comunità carmagnolese deve dare un segnale forte e inequivocabile per contrastare la mentalità di odio, di rifiuto e di non accoglienza che si sta diffondendo in maniera preoccupante, favorendo individui che agiscono aderendo a ideologie violente e razziste (…)”.
Mi limito a questo passaggio e mi viene da dire “Bravi CinqueStelle” che sono riusciti a compattare un Consiglio Comunale attorno ai valori della Resistenza partigiana, della condanna dell’olocausto e della tirannia che il fascismo ha portato sulla pelle dei nostri nonni e dei nostri padri in Italia. E badate bene che questi valori scritti nella nostra Costituzione, non sono per nulla scontati. Infatti, oggi abbiamo potuto vedere come illustri esponenti del Parlamento si sono scagliati contro la Senatrice Segre e con la sua voglia di “Non far dimenticare la tragedia e i patimenti che gli italiani hanno subito nel periodo fascista”.
Primo tra tutti il segretario della Lega, Matteo Salvini, che ha avuto non poche difficoltà a gestire le polemiche che sono nate dopo l’astensione, insieme a Forza Italia e FdI, al voto per istituire la commissione proposta della Senatrice. Ma nonostante questa “brutta figura” che ha fatto il centro destra nazionale, a Carmagnola i Consiglieri Comunali degli stessi partiti si sono compattati insieme a Partito Democratico e Cinque Stelle per votare unanimi a favore della Segre, dando con un esempio netto del fatto che non sempre le decisioni dei vertici sono giuste.
Se questa votazione ha compattato i Consiglieri carmagnolesi, le parole dell’assessore Cammarata subito dopo li hanno nuovamente portati alle storiche divisioni. Infatti, l’assessore annunciava che una buona parte del “gruzzolo” ricavato dalla vendita dello storico macello carmagnolese lo avrebbe utilizzato il suo assessorato per asfaltare le strade. Una decisione che ha suscitato subito polemiche perché è come se una famiglia decidesse di “vendere la casa in montagna, perché tanto non ci va mai, per pagarsi un viaggio”. Cioè: noi vendiamo un immobile che è stato dei cittadini per questi cent’anni e i soldi che ricaviamo, li usiamo per tamponare una situazione che non si è riusciti a gestire con le entrate correnti del Comune. E poi, gli altri assessorati non avevano bisogno di soldi per i loro progetti?
Sicuramente risolvere il problema delle buche sulle strade è importante ma forse sarebbe stato meglio presentare ai carmagnolesi un investimento di lunga durata, un progetto per le generazioni future. La butto lì: perché non destinare i 688.338 euro ricavati dalla vendita del mattatoio alla costruzione della ormai “storica” e a oggi mai realizzata Scuola materna in via Quintino Sella? Certo, non basterebbero, ma il terreno c’è già e l’investimento servirebbe quell’area così densamente popolata.
Forse sarebbe stato un gesto “da statista”, apprezzato da molti carmagnolesi ma non da tutti, perché come accade qualche volta il cittadino si preoccupa “della buca davanti a casa”. Compito della politica è anche quello di educare i cittadini a una visione della società che si amministra che vada oltre al quotidiano, che pensi alle esigenze delle generazioni future.
Si sa, ci sono sensibilità diverse in politica. Mi sembra che con questa decisione, si sia dato il via alla la campagna elettorale del 2021, dove, come spesso avviene, la poltrona conterà molto più del bene comune.